Il Presidente del Garante per la protezione dei dati personali, Pasquale Stanzione, e il Direttore…
Web tax: allarme Upb,svantaggia italiane

La web tax contenuta nella Legge di Bilancio ”potrebbe determinare uno svantaggio competitivo delle imprese residenti”.
Le italiane pagherebbero infatti gli altri tributi nazionali aggiungendo anche questo nuovo balzello, mentre le multinazionali assolverebbero così gli obblighi con un tributo del 3%, “continuando a pagare aliquote irrisorie in paesi a fiscalità privilegiata”.
E’ l’allarme lanciato dall’Upb, l’authority dei conti pubblici, che auspica un coordinamento tra Paesi e teme anche problemi di applicazione del nuovo nuovo tributo.
Il gettito previsto dalla relazione tecnica è di 190 milioni di euro – ricorda l’Upb – e la finalità differisce dalle ipotesi del passato che puntavano al recupero di imposte dalle società internazionali, perché “la nuova imposta è prelevata sulla transazione di natura digitale evitando di differenziare la sua applicazione sulla base della residenza”.
Secondo l’Upb, ”il nuovo tributo potrebbe determinare uno svantaggio competitivo delle imprese residenti sia rispetto al mercato tradizionale interno sia rispetto al mercato internazionale. Infatti i ricavi delle imprese digitali residenti sono sottoposti non solo al nuovo tributo, ma anche alle altre imposte dirette con le aliquote vigenti in Italia, con un onere di imposta effettivo più elevato”.
”Al contrario, per le multinazionali non residenti – afferma l’Upb – il nuovo tributo potrebbe assolvere definitivamente agli obblighi tributari in Italia continuando a pagare aliquote di imposta irrisorie nei paesi a fiscalità privilegiata. Inoltre, le grandi multinazionali non residenti, avendo un potere di mercato assai maggiore delle imprese italiane, potrebbero operare più facilmente una traslazione del tributo sui prezzi dei servizi, senza ridurre la loro competitività. D’altra parte, il livello relativamente contenuto dell’aliquota di imposta sembra costituire un compromesso tra la necessità di contrastare l’elusione fiscale e l’intento di non penalizzare eccessivamente le imprese residenti”.