Si è svolto ieri a Benevento il Seminario di studi promosso dall’Università degli studi del…
Risultati attesi dal Progetto di Rierca
di Redazione Con riferimento al tema dell’accesso all’informazione, obiettivo del Progetto è la ricerca di un equilibrio tra il diritto di accesso alla conoscenza, il diritto ad informare e quello ad essere informati e le tutele approntate per gli autori dalla normativa in materia di proprietà intellettuale. Si esamineranno gli strumenti giuridici che creano diritti di esclusiva sul bene pubblico “informazione” e, nello specifico, il diritto d’autore. La disamina, analizzati i limiti posti dalla disciplina autoriale all’accesso alla conoscenza, sarà volta a vagliare il ruolo che hanno le c.d. libere utilizzazioni. Si prenderanno in esame inoltre le ricadute, in termini di accesso alle informazioni, derivanti dell’affermarsi delle tecniche digitali di riproduzione e di trasmissione telematica delle opere dell’ingegno. Infine, la ricerca studierà l’attuale tendenza dei legislatori di estendere i diritti di proprietà intellettuale nei settori ad elevato contenuto di conoscenza, al fine di concedere agli operatori economici che più investono in ricerca e sviluppo il controllo esclusivo ed escludente anche sulle informazioni che, come i segreti di impresa o le banche dati, hanno valore economico in sé. In linea con la dottrina più recente, che privilegia una lettura costituzionalmente orientata delle eccezioni e delle limitazioni autoriali avanzando anche ipotesi di impiego di strumenti giuridici diversi basati sulla pretesa creditoria, l’obiettivo sarà, dunque, definire un quadro giuridico che sappia ponderare i diritti esclusivi, elemento che caratterizza storicamente la legge sul diritto d’autore, con il diritto degli utenti all’accesso pubblico all’informazione, emerso con forza soprattutto in seguito alla digitalizzazione ed alla diffusione delle tecnologie telematiche, nella convinzione che un adeguato bilanciamento tra tali posizioni, apparentemente contrapposte, possa, in realtà, favorire ed incentivare la produzione di opere intellettuali ed il raggiungimento del benessere economico e collettivo. Quale passaggio successivo, ancora in tema di accesso all’informazione, la ricerca si prefigge di delineare un nuovo quadro della disciplina autoriale italiana in grado di adattarsi alla diffusione di nuovi modelli economici di sfruttamento – la cui adozione è da parte della dottrina vista come un possibile rimedio alle criticità derivanti dalla pirateria – nonché di fungere da stimolo pro-concorrenziale attraverso un’interpretazione costituzionalmente orientata delle libere utilizzazioni. In questo senso, si cercherà di evidenziare, altresì, le possibili soluzioni giuridico-economiche da attuare al fine di superare il digital divide che allo stato attuale permane nel nostro Paese. Vale la pena di confermare come con l’avvento e la crescita delle TIC siano in atto profondi mutamenti nei processi cognitivi e nelle tecniche di accesso all’informazione, che stanno diversamente indirizzando stili di vita, tecniche di competizione economica, modelli di lavoro, così da sollecitare una visione complessiva della nuova realtà apparentemente virtuale e che invece sempre maggiormente stimola e accompagna la realtà materiale. L’obiettivo atteso dalla ricerca è quello di contribuire alla elaborazione di strumenti idonei alla realizzazione di una delle priorità del Programma europeo “Horizon 2020”, attraverso l’individuazione di una disciplina giuridica delle TIC efficace e coerente con l’obiettivo europeo. In particolare l’Unità di ricerca si propone di individuare politiche e strategie idonee alla realizzazione di una società dell’informazione inclusiva (e-inclusion) e di elaborare strumenti giuridici capaci di sostenere e dare effettività a tali strategie. La gran parte degli atti, normativi e non, che a livello europeo si occupano della tematica in parola, infatti, hanno un tenore eminentemente programmatico e si chiudono con la constatazione che la sfida più ardua è quella di garantire l’adozione e l’attuazione delle misure necessarie per raggiungere l’obiettivo di una società dell’informazione pienamente e realmente inclusiva. Il Programma di Ricerca cercherà di ridefinire, nella medesima prospettiva di inclusione, il quadro di tutele degli utenti al fine di proteggerli da indebite ingerenze nella vita privata, ma, al tempo stesso, nella prospettiva di scongiurare i fenomeni di abuso del diritto, riportando le esigenze di protezione al quadro costituzionale delineato dalla dottrina e dalla giurisprudenza in materia di privacy, come effettiva esplicazione della dignità umana, dell’eguaglianza e dell’inviolabilità della persona. In particolare, si cercherà di ricondurre la tutela dei dati personali alla nozione di diritto alla privacy sopra richiamata, delineando le caratteristiche che differenziano quest’ultimo da un’infondata pretesa al diritto all’anonimato. Solo contemperando tutte le diverse esigenze, infatti, si potrà tendere a rendere effettivamente inclusive e tra loro coese tutte le società europee. Rilevante sarà, in tal senso, comprendere il ruolo svolto nel processo di aggiornamento ed implementazione dal Garante per la protezione dei dati personali nella fase di adozione dei codici deontologici di settore e dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni con particolare riferimento alle comunicazioni elettroniche. Nello stesso senso, si cercherà di dare risalto all’apporto che può essere fornito dal Gruppo dei Garanti Europei al fine di assicurare maggiore effettività alla tutela dei dati personali all’interno dell’Unione. La ricerca verrà svolta analizzando, in questa prospettiva, anche le problematiche più significative che solleva il progetto di regolamento “concernente la tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali e la libera circolazione di tali dati”, che la Commissione europea ha di recente presentato al fine di ridefinire una disciplina specifica di settore. Analoga attenzione verrà posta sul progetto di Codice di condotta per social network e imprese ICT di cui è stata annunciata l’emanazione negli Stati Uniti d’America volto a garantire agli utenti la migliore sicurezza, e allo stesso tempo evitare che la questione della privacy diventi un ostacolo all’innovazione e al miglioramento dei servizi. Con riferimento all’e-government, l’attività di analisi e di ricerca di questo Progetto è strumentale alla individuazione di soluzioni interpretative della normativa vigente, maggiormente funzionali allo sviluppo dell’e-government e, ove possibile, alla proposta di soluzioni alternative in grado di offrire un contributo al piano d’azione europeo per l’egovernment 2011-2015, “Valorizzare le TIC per promuovere un’amministrazione digitale intelligente, sostenibile e innovativa”. Secondo quanto indicato dal citato piano d’azione europeo, è necessario promuovere lo sviluppo ed il consolidamento dell’e-government, attraverso un’attività complessa che, lungi dall’esaurirsi nel miglioramento dei servizi offerti dalle pubbliche amministrazioni, in termini di efficienza ed efficacia dei processi organizzativi interni, sia diretta all’espletamento di azioni dirette a responsabilizzare gli utenti sull’uso delle nuove tecnologie attraverso la diffusione di una cultura della conoscenza. L’obiettivo di creare i presupposti per lo sviluppo ed il consolidamento dell’e-government non può trascurare lo studio e la risoluzione della problematiche giuridiche connesse alle nuove modalità di identificazione e autenticazione dell’utente che si avvale dei servizi della società dell’informazione. Occorre, in altre parole, attraverso l’offerta di servizi accessibili da parte di tutti i cittadini comunitari, rafforzare in maniera sensibile il mercato unico digitale e completare la legislazione esistente in settori chiave come eIdentification, eProcurement, e-Justice, eHealth, così da offrire vantaggi concreti ai cittadini, imprese e governi europei. Sotto questo profilo, appare evidente il collegamento con alcuni degli obiettivi principali del Programma Europeo “Horizon 2020”, tra cui quello di creare una società inclusiva, innovativa e sicura. L’obiettivo di realizzare una società inclusiva non può ignorare lo studio e la risoluzione di tutte le problematiche connesse alle nuove modalità di esercizio del commercio. È essenziale, pertanto, definire in via interpretativa ed innovativa la legislazione europea e nazionale nell’era digitale, per favorire la circolazione dei contenuti con un alto grado di affidabilità per consumatori e imprese, nonché al fine di diffondere nella collettività sempre maggiore fiducia nello strumento informatico e nel suo utilizzo. A tal fine, occorre verificare le norme su responsabilità, garanzie, fornitura e risoluzione delle controversie. Il Progetto di Ricerca verrà sviluppato tenendo conto della necessità di esigenze di raffronto e sintesi tra conoscenze tecniche ed esperienza giuridica, per creare un prodotto complessivamente idoneo a realizzare gli obiettivi fissati in sede europea. Parallelamente si avrà come punto di riferimento la necessità di addivenire a soluzioni in grado di realizzare gli obiettivi di sviluppo del settore e, nel contempo, di inserirsi armonicamente nel sistema giuridico, nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento. La sintesi tra queste due esigenze si rinviene nell’individuazione di strumenti in grado di ingenerare in ogni singolo operatore un ragionevole livello di fiducia nel funzionamento del sistema. Con riferimento all’erogazione dei servizi finanziari per via telematica, l’indagine non sarà indirizzata, come è avvenuto finora, soltanto sui connotati di affidabilità degli operatori finanziari, ma piuttosto atterrà allo studio della congruità, in termini di sicurezza e fiducia negli scambi, della regolamentazione tanto dei rapporti contrattuali quanto della pubblicità e della promozione dei servizi offerti. La ricerca sarà volta altresì a sottolineare come il ricorso a tecniche di partecipazione “elettronica” di intervento e di voto sia idoneo a stimolare l’attivismo degli investitori istituzionali e a incentivarli nel controllo dell’operato degli amministratori. In questa prospettiva sarà evidenziato come l’ampliamento delle possibilità di utilizzo dello strumento informatico viene incontro alle esigenze dei soci risparmiatori il cui atteggiamento “passivo” dipende, per la maggior parte, dai costi che gli stessi dovrebbero sostenere per partecipare attivamente alla vita sociale. Una più ampia partecipazione degli azionisti determinerebbe inoltre una maggiore attenzione alle loro istanze da parte del management della società e, più in generale, indurrebbe gli amministratori a operare in maniera più virtuosa al fine di evitare censure del proprio operato o, comunque, la mancata approvazione delle delibere sottoposte all’assemblea dei soci. L’analisi svolta in materia di responsabilità civile sarà finalizzata a fornire agli operatori economici che usano internet delle norme effettivamente di rispondere alle loro esigenze. Gli stessi operatori economici che utilizzano Internet non sembrano inclini a rinunciare alla presenza rassicurante del diritto. Da più parti, infatti, si chiede all’ordinamento giuridico, ed alla componente politica che lo promuove, di affermare la propria autorità e di garantire ai mercati la certezza ed il clima di fiducia che questi ultimi da soli non sono in grado di mantenere nel tempo. In altre parole, le società tecnologizzate, sempre più governate dalle multinazionali che sostengono i partiti politici e promuovono a livello globale lo sviluppo economico e tecnologico, oggi si aspettano che il diritto fornisca la cornice nella quale si possa svolgere al meglio tale sviluppo. Ciò, tuttavia, senza soffocare l’autonomia privata, ed anzi dimostrando che regole giuridiche sanno essere discrete – si potrebbe dire miti – capaci di far sentire la loro presenza soltanto quando serve: quando, cioè, non vi siano strumenti alternativi in grado di perseguire con eguale efficacia ed efficienza gli obiettivi auspicati. Dalla ricerca in materia di ODR ed in particolare dall’approfondimento comparato dei singoli ordinamenti, ci si attende l’individuazione di criteri uniformi sulla formazione dei mediatori competenti a risolvere le controversie e sulle loro attribuzioni specifiche, nonché di principi fondamentali di garanzia che dovrebbero caratterizzare le procedure conciliative delle ADR accreditate presso l’organismo ODR. Si ricaveranno anche le conseguenze derivanti dalla natura telematica delle ODR, che, in assenza del contatto fisico con i litiganti, rende il ruolo del mediatore più complesso. Si perverrà ad uno studio di fattibilità della proposta di istituire regole comuni di pubblicità e trasparenza. Dal punto di vista dell’analisi economica, si concluderà nel senso dell’opportunità che l’attività delle ODR abbia costi contenuti e comunque proporzionati al valore del danno lamentato. Si perverrà anche all’analisi delle conseguenze del rifiuto di una delle due parti di affidare la questione alle tecniche di ADR, ritenendosi che il reclamo non dovrebbe essere trattato. Si valuterà anche l’opportunità di rendere obbligatorie le procedure di risoluzione on-line delle dispute tra professionista e consumatore con carattere transnazionale. Ulteriore risultato d’indagine riguarda l’individuazione degli interessi che potrebbero trovare soddisfazione grazie all’obbligatorietà dei sistemi ODR, diversi dalle mere esigenze deflattive del carico degli organi giurisdizionali nazionali, e cioè generare la fiducia del consumatore nelle operazioni transfrontaliere di commercio elettronico in funzione del funzionamento del mercato interno al dettaglio. Quanto alla ricerca sul processo telematico, l’obiettivo consiste nello studio dei profili applicativi del processo telematico, delle modalità di convivenza con le forme tradizionali di espletamento dell’attività giurisdizionale e dell’impatto applicativo in termini di efficienza e vantaggi per gli operatori e utenti del servizio giustizia. In particolare, il risultato atteso è la verifica di compatibilità del processo telematico con i diversi tipi di procedimenti, cognitivi, esecutivi e speciali, con previsioni finali sull’effettiva funzionalità deflattiva dello strumento rispetto al carico del sistema giustizia, funzionalità conseguita con una metodologia diversa dall’attuale, fondata sull’introduzione delle TIC nel processo per via «trasversale», ovvero soltanto per singoli atti. Quanto all’attuazione del rapporto obbligatorio, la ricerca condurrà alla scelta dei possibili rimedi, al rilievo ed al ruolo delle garanzie e alle ricadute sul piano della tutela in sede esecutiva, all’individuazione, analisi e progettazione di applicazioni delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione in funzione dei servizi alla giustizia. In particolare gli obiettivi perseguiti in dettaglio sono: 1) verificare la fattibilità di strumenti idonei a realizzare una “gestione informatizzata” di tutti i dati e le informazioni relative alla procedura; 2) promuovere il ricorso alle nuove tecnologie al fine di rendere più agevole, rapida ed uniforme l’attività di liquidazione delle spese del processo esecutivo; 3) coniugare la riflessione giuridica sostanziale e processuale con l’applicazione tecnologica diretta allo svolgimento in forma telematica di talune fasi della procedura; 4) “gestione informatizzata” di tutti i dati e le informazioni relative alle procedure pendenti presso un determinato ufficio giudiziario. Analoga riflessione ed indagine sarà svolta con riferimento alla materia fallimentare. Dal punto di vista pratico-operativo, si perverrà: – all’elaborazione di una proposta, tecnologicamente e normativamente plausibile di utilizzo delle TIC nel processo di esecuzione; – all’identificazione, in una prospettiva de iure condendo, di interventi normativi da operare per rendere operative ed efficaci le innovazioni proposte. With regard to the issue of access to information, the objective of the Project is to find a balance between the right of access to knowledge, the right to inform and to be informed and the protection granted to authors by Intellectual Property regulations. The legal instruments, specifically copyright, that create exclusive rights on the public good “information” will be examined. The analysis will concern first the limitations to access to knowledge posed by copyright regulations, then will focus on the role that fair use exceptions may assume in this field. The implications in terms of access to information deriving from the evolution of the digital techniques of electronic reproduction and transmission of protected works (as in the case of orphan works and digital libraries) will also be studied. Finally, the research will address the current regulatory trend to extend Intellectual Property rights in sectors with high knowledge content, in order to grant to the economic operators that invest more in research and development (first, ICT and media companies) the exclusive and excluding control over information that, such as trade secrets or databases, have economic value in itself. In line with the most authors, which privilege a constitutionally oriented interpretation of exceptions and limitation to copyright, even using different legal instruments based on credit/debit scheme, the research aims to provide a legal framework that balances exclusive rights, an element that historically characterizes copyright, with the right of users to access public information, an issue that emerged strongly as a consequence of the digitization of works and dissemination of computer technologies, in the belief that a proper balance between these positions, apparently opposed, may encourage and stimulate the production of works and the abundance of information while achieving economic and collective welfare. The next step of the research, still with reference to access to information, will be to develop a new framework for copyright in Italy, able to adapt its regulation to the challenges of the new economic models of rights exploitation – the adoption of new rules is regarded by many scholars as the remedy to tackle the critical issues arising from piracy – and to act as a pro-competitive input due to a constitutionally oriented interpretation of exceptions and limitations. In this sense, the research will highlight the feasible legal and economic solutions to be implemented in order to overcome the digital divide of our country. It is worthwhile to reiterate that the advent and growth of ICT (Information and Communication Technologies) are causing important changes in terms of cognitive processes and techniques for accessing information, leading to different lifestyles, competition and working models, so as to elicit an overall view of the new reality that, although apparently virtual, increasingly stimulates and accompanies the material reality. The research is therefore expected to contribute to the development of tools suitable for the execution of one of the priorities of the European program “Horizon 2020”, through the identification of an effective legal framework for information and communication technologies (ICT), which should be also consistent with the European targets. In particular, the Research Unit aims to identify policies and strategies for the realization of an inclusive information society (e-inclusion) and to develop legal tools able to support and give effect to these strategies. Most of the acts that deal with this issue at European level, in fact, have an eminently programmatic content and contain the observation that the greatest challenge is to ensure the adoption and implementation of the necessary measures to achieve the goal of a fully and truly inclusive information society (ie open to all and cohesive). The Research Programme is going to redraft a framework of protections in the hands of final users for the purpose of protecting them from undue interferences affecting their private life, and at the same time of avoiding forms of abuse of their rights, in respect of constitutional interpretations of privacy rights provided by legal scholars and Courts as effective representation of human dignity, equality and inviolability of human being. In particular, this research would attempt to attract personal data protection within the scope of the privacy protection above described, highlighting such features that distinguish the latter from a groundless right to preserve personal anonymity. Indeed, only by balancing all the different positions European societies could become effectively inclusive and integrated. It should be relevant for such purpose to understand what role both the Italian Data Protection Supervisor (Garante) and the Italian Authority for the communications’ protection respectively had in the updating and implementing process of professional ethics codes and of electronic communications. For the same purpose, the contribution that the Group of European Data Protection Supervisors (Gruppo dei Garanti Europei) could give to the process aimed at developing a more efficient protection of personal data within Europe should be pointed out. This research would analyze also the main problems arising from the proposed Regulation “on the protection of individuals with regard to the processing of personal data and on the free movement of such data”, that has been recently proposed by the EU Commission in order to redefine the sectorial regulation. The same approach would characterize our analysis of the Ethic Code for social networks and ICT enterprises that is going to be enacted in the US in order to guarantee the best security for final users also avoiding that privacy issues could affect innovation and improvement of services. With reference to e-government, the analysis and research of this Project are instrumental in finding solutions interpretative regulations, more functional to the development of e-government and, if possible, to the promotion of a culture of knowledge on issues of e-government, as pointed out The Communication from the Commission to the European Parliament, the Council, the Economic and Social Committee and the Committee of the Regions of 15 December 2010 – The European e-government Action Plan 2011-2015- Harnessing ICT to promote smart, sustainable and innovative Government (COM (2010) 743). As indicated by the aforementioned European Action Plan, it is necessary to promote the development and consolidation of e-government, through the improvement of services offered by public administrations, in terms of efficiency and effectiveness of internal organizational processes and through dissemination of a knowledge culture on the use of new technologies. The goal of creating the conditions for the development and consolidation of e-government can not neglect the study and resolution of legal issues related to the new mode of identification and authentication of the citizen who uses the services of the information society. It is necessary, in other words, through the provision of services accessible by all EU citizens, to empower the market for digital single and complete the existing legislation in key areas such eIdentification, eProcurement, e-Justice, e-health, so deliver tangible benefits to citizens, businesses and governments. In this respect, the research will realize some of the main objectives of the European Programme “Horizon 2020”. The objective of creating an inclusive society cannot ignore the study and resolution of all issues related to new trade patterns. It is essential, therefore, to define, by innovative interpretation, the national and European legislation in the digital age, to promote the circulation of content with a high degree of reliability for consumers and businesses, and to disseminate in the society greater confidence in the Internet and its use. In this perspective it is crucial to reflect on the rules regarding liability, warranties, supply and settlement of disputes. The Research Programme will be developed taking into account the need for comparison and synthesis of technical knowledge and legal experience in order to create a product capable of achieving the EU goals. At the same time, the Research Project intends to come up with solutions that aim at further developing the sector which are consistent with the legal system and the general principles of the jurisdiction. The result should consist of finding tools that can give every single contracting party a reasonable level of confidence in the functioning of the system. With reference to the provision of financial services through electronic means, the inquiry will not be limited to the reliability of financial operators, as has happened so far; it should also be focused – and that is what Research Unit aims to analyze – on fairness in terms of security and trust in trade, of contractual relationships, advertising and promotion of services regulation. In this regard, it is important to underscore that the use of electronic means of participation and of voting is ideal to stimulate institutional investors’ activism and to incentive them with regard to the supervision of management. In this view, our research would point out that an extension of informatic devices favors shareholders with few shares because their passive approach essentially depends on costs connected to their participation. A wider participation of the shareholders could solicit the management to give more attention to their proposals and, more in general, could stimulate directors to manage the company in a more careful and loyal way in order to protect themselves from critics about their decisions or rejection of their proposals in the shareholders’ meeting. The analysis undertaken in the field of liability is intended to provide rules that are able to meet the needs of traders who use the Internet. The same traders who use the Internet do not seem inclined to give the reassuring presence of the law. In many quarters, in fact, asked for the legal and the political factor that promotes it, to assert its authority and to ensure market confidence and the confidence that they alone are not able to maintain time. In other words, tecnologizzate companies, multinationals increasingly governed by political parties that support and promote global economic development and technology, today expect that the law provides the framework within which we can best fulfill this development. This, however, without stifling private autonomy, and indeed demonstrating that they know to be discrete legal rules – you could say myths -; able to make their presence felt only when needed: that is, when there are alternatives that can pursue with equal effectiveness and efficiency of the desired objectives. From the research in the ODR, in particular through a comparative analysis of the jurisdiction, we aspect to determine uniform criteria for the training of competent mediators to resolve disputes, specific attributes of individual components, as well as the fundamental principles of guaranty that should characterize the conciliation procedures of the ADR accredited to the ODR. Another aspect worth considering is the implications of the electronic nature of the ODR, which, in the absence of physical contact with the litigants, makes the role of the mediator more complex. It is perhaps appropriate evaluate the proposal of establish uniform regulations for advertising and transparency. Under the light of the economic analysis, the objective is demonstrate that on-line dispute settlement must be provided at a low cost and proportionate to the value of the damage sought. At the same time, it must be considered that in the case of a refusal by either party to refer the matter to the methods of the ADR, the complaint should not be treated. The Research aims also to evaluate the possibility of making the procedures for resolution of disputes between online consumers and cross-border businesses mandatory. Further goal of investigation is represented by the identification of the interests, different form the needs of the deflationary burden of national courts, that could find satisfaction due to mandatory ODR systems, as building consumer confidence in crossborder e-commerce for a proper operation of internal retail market. With regard to the research on the electronic trial, the objective is represented by the study of implementation of telematic procedure, its consistency with traditional jurisdictional activities and its potential impact on efficiency and on all users of justice service. Under this light, the results expected are the consistency of electronic trial with all various different procedures (cognitive, executive and special proceedings) and the deflationary burden of national courts, trough the overlapping of the current approach, that allows TIC only for certain activities (such as filing of the cause of action, access to pleadings, filing of complaints and documents). For what concerns the implementation of mandatory reporting, the research will lead to the choice of possible remedies, relief and the role of warranties and spill-over effects in the executive protection, detection, analysis and design of information technology applications and communication services in relation to justice. In particular, the goals pursued are: 1) to verify the feasibility of suitable tools to conduct an “information management” of all data and information on the procedure; 2) promoting the use of new technologies in order to make it easier, faster and more uniform taxation of the costs of the activities of the executive process; 3) to combine substantive and procedural legal thinking with technological application in electronic form directly to the performance of certain phases of the procedure 4) “computerization” of all the data and informations with reference to the plurality of processes managed by the same judicial office. All the analysis ant the goals that we intend to achieve will be extend to the bankruptcy proceedings. On a practical and operative side, the research will obtain two results: – Establishment of a proposal, technologically and normatively plausible use of ICT in the execution process. – Identification, in a perspective de iure condendo, regulatory intervention to work to make effective operational innovations and proposals.