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Lo scontro nel “Web sommerso”: Black Market Reloaded nel mirino delle autorità americane

Si allarga il fronte dello scontro tra il Department of Justice americano e i protagonisti del “deep Web”, quel lato oscuro della rete che traspone su Internet il commercio illegale di armi e droga. Poco più di un mese fa la chiusura del portale “Silk Road” ad opera dell’Fbi, che provava così a smantellare uno dei principali mercati neri della rete; utilizzato soprattutto per lo scambio di stupefacenti, lo spazio era gestito dal 29enne Ross William Ulbricht, accusato di attività come lo spaccio e il riciclaggio di denaro sporco che gli avrebbero permesso di accumulare commissioni per 80 milioni di dollari in Bitcoin. E mentre questa piattaforma ha già annunciato una versione 2.0, con tanto di parodia verso la misura di takedown imposta dalle autorità a stelle e strisce, il Department of Justice ha concluso un’operazione relativa ad un’altra piattaforma, “Black Market Reloaded”, arrestando una persona per presunta vendita illecita di armi online. A finire in manette è un uomo di 38 anni, caduto nella trappola di un agente sotto copertura che ha intavolato con lui una trattativa online per l’acquisto di una pistola. “Chi vende sui mercati neri online dovrebbe prendere nota – ha tuonato minaccioso il procuratore generale americano Paul Fishman – non abbiamo nel mirino solo gli amministratori delle piattaforme, che possono riapparire altrove; se tu compri o vendi beni in un mercato sommerso, sei sotto osservazione della legge”. È una guerra che sembra tuttavia essere solo all’inizio, se si pensa che le regole sui Bitcoin, la moneta virtuale attorno alla quale girano gli scambi commerciali di questi nuovi mercati, sono solo agli albori e alle innumerevoli risorse nelle mani di chi, chiuso un mercato, ne apre un altro. E c’è anche chi, udendo il rumore dell’artiglieria, si premura di dare consigli ai “clienti” per navigare al sicuro tra i meandri del “deep Web”.

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