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Intervista alla Prof.ssa Sara Landini. Assicurazioni e rischi catastrofali

La Professoressa Sara Landini è un’autorità nel campo del diritto dell’economia e della protezione dei consumatori. Attualmente, ricopre la posizione di Professore Ordinario presso l’Università degli Studi di Firenze, dove ha una vasta esperienza nell’insegnamento di materie quali il diritto delle assicurazioni, il diritto privato, i contratti di viaggio e turismo, e il diritto dei mercati finanziari. Inoltre, è coinvolta nell’insegnamento del diritto delle assicurazioni presso la scuola di attuariato – CISA (Centro Interaccademico di Scienze Attuariali) e l’Ordine degli attuari.
Oltre al suo impegno nell’insegnamento, la Prof.ssa Landini è attivamente coinvolta in comitati scientifici, direzioni di riviste e comitati editoriali. La Prof.ssa Landini ha partecipato a numerosi progetti di ricerca nazionali e internazionali. Recentemente, è stata coinvolta in progetti finanziati dalla Commissione Europea, come il progetto “Restoration, InsuRancEs SoluTiOns” per migliorare la resilienza delle colture agricole agli eventi climatici estremi attraverso tecnologie blockchain e IoT.
Approfondendo il prossimo intervento sulle “Assicurazioni e rischi catastrofali” quali i problemi attuali?
L’assicurabilità delle catastrofi naturali è un problema tecnico prima che giuridico. Gli eventi catastrofali sono esclusi dalla copertura assicurativa se non sono espressamente inclusi come prevede l’art. 1912c.c. che esclude, salvo diversa previsione contrattuale, alcuni eventi catastrofali (terremoti, guerre…), ma l’elenco può considerarsi esemplificativo e non esaustivo.
Attualmente il problema della assicurabilità di tali eventi è rappresentato da una forte selezione avversa (solo i soggetti maggiormente esposti si assicurano), da un basso livello di coperture con problemi conseguenti di risk pooling (condivisione del rischio tra una larga massa di assicurati) il che determina un innalzamento dei premi. Questa ultima condizione è aggravata dagli alti costi che le compagnie devono sostenere per la riassicurazione del rischio.
Data l’attuale crescente incidenza di disastri naturali, quali sono le principali sfide legali che le compagnie assicurative affrontano nell’assicurare tali eventi e come la giurisprudenza sta affrontando tali sfide al fine di garantire una copertura adeguata e una gestione efficace dei sinistri?
Nuovamente più che sfide giuridiche le sfide sono tecniche e poi giuridiche nel senso che si deve pensare a modelli di distribuzione che facciano corretto risk assesment e anche educazione al rischio degli assicurati che spesso sottostimano la propria esposizione. In questo i modelli legali di questionari demands and needs ma la stessa POG (il processo di product oversight governance che impone a produttori e distributori di collaborare per rivedere la aderenza dei prodotti immessi sul mercato al target market) dovrebbero essere ripensati in questa logica.
Occorrono modelli contrattuali che riducano i costi di perizia attraverso l’introduzione di polizze parametriche e che valorizzino tecniche di riduzione del rischio adottate dall’assicurato. La valorizzazione può essere nel calcolo del premio o nella determinazione dell’indennizzo.
Un modello interessante di strumento di copertura dei rischi catastrofali e al contempo di mitigazione del rischio è rappresentato dai resilience bond che le scienze attuariali stanno studiando da tempo e che necessitano di una contrattualizzazione efficace. I resilience bond hanno in estrema sintesi la funzione di finanziarie “infrastrutture resilienti al clima, imprese e operazioni commerciali”.
Riguardo analisi giuridiche del ruolo delle innovazioni tecnologiche e dell’analisi dei dati nel settore delle assicurazioni contro i danni da catastrofi. In che modo la giurisprudenza sta valutando l’utilizzo di tecnologie emergenti e dati per la valutazione del rischio e per regolare la tempestività nella gestione delle richieste di risarcimento?
Insurtech può portare importanti contributi nella assicurazione contro i danni da castrofi. Abbiamo già citato le polizze parametriche in cui l’indennizzo è in parte determinato tenuto conto di indici (usato soprattutto nelle polizze agricole, ad esempio eccesso o assenza di pioggia…). Ricordiamo inoltre l’uso di block chain di smart contracts per velocizzazione dei pagamenti; software per semplificare il processo di distribuzione dei prodotti…
Attualmente non abbiamo giurisprudenza sulle polizze parametriche e modelli di insurance smart contract adottabili per superare gap burocratici (si veda in caso di ottenimento dei contributi al pagamento dei premi per le polizze agricole ex dlgs 102/2004) e per velocizzare gli indennizzi. Va detto che Eiopa, l’autorità di vigilanza europea del mercato assicurativo, da tempo sta monitorando il fenomeno come strumento di miglioramento del mercato mettendo in guardia da alcune distorsioni (ad esempio profilazioni che possono ledere i diritti degli assicurati) che riguardano però piuttosto settori del mercato come la rca che non la copertura dei catastrofali.
Uno dei temi cruciali nel campo delle assicurazioni contro i danni da catastrofi naturali riguarda la tutela dei diritti delle comunità colpite. Come ritiene che lo Stato possa contribuire a garantire una maggiore protezione legale e una risposta efficace per le popolazioni vulnerabili che subiscono danni da eventi catastrofali?
Le risorse pubbliche non sono più sufficiente occorre pensare a sistemi di collaborazione pubblico privato, alla costituzione di fondi mutualistici che possano rappresentare un primo livello di copertura in cui l’intervento degli assicuratori e di altri strumenti di copertura (Cat-Bonds) rappresentano livelli ulteriori. Un esempio importante è oggi rappresentato da AGRICAT il Fondo Nazionale per i Rischi Catastrofali (gelo e brina, siccità e alluvione). Il Fondo AgriCat darà una copertura di base, per i soli rischi catastrofali, a tutte le aziende agricole che percepiscono gli aiuti diretti Pac. È finanziato al 70% da fondi pubblici e al 30% dagli stessi agricoltori, attraverso un prelievo obbligatorio dai contributi del Primo Pilastro Pac.
L’Italia è il primo Stato europeo a sperimentarlo, nel 2022 Ismea ha condotto prove sul campo e fatto simulazioni di funzionamento. A gestire il Fondo è AgriCat Srl, Società costituita da Ismea.
Le compagnie offriranno coperture di secondo livello per valori maggiori di danno.
a cura di
Valeria Montani