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Corte di giustizia Europea: penalità eccessive per la contraffazione di marchi in Bulgaria sotto esame

In Bulgaria, un procedimento penale inerente alla contraffazione di marchi ha sollevato preoccupazioni sulla severità delle sanzioni previste. Il caso riguarda il proprietario di un’impresa di vendita di abbigliamento, che è stato coinvolto in un procedimento giudiziario per aver utilizzato marchi simili a quelli già registrati su prodotti. Questa pratica è stata ritenuta una violazione dei diritti di proprietà intellettuale, poiché è stata effettuata senza il consenso dei legittimi detentori dei marchi registrati.
Il giudice bulgaro incaricato del caso ha richiesto il parere della Corte di giustizia dell’Unione europea sulla compatibilità della normativa bulgara con il diritto dell’Unione. La questione principale è la severità delle sanzioni previste dalla legislazione bulgara, nonché l’assenza di criteri chiari e precisi per classificare la contraffazione di marchi come reato o illecito amministrativo. Questo ha portato a pratiche giuridiche contraddittorie e a una disparità di trattamento tra individui che hanno commesso atti simili.
La Corte di giustizia dell’Unione europea ha affrontato queste preoccupazioni in modo sistematico. In primo luogo, ha sottolineato l’importanza del principio di legalità dei reati e delle pene. Questo principio richiede che le disposizioni penali siano accessibili, prevedibili e chiare nella definizione dei reati e nella determinazione delle pene. Ogni cittadino deve essere in grado di comprendere quando la sua condotta può comportare responsabilità penale.
La Corte ha notato che la legislazione bulgara definisce la contraffazione di marchi sia come un illecito amministrativo sia come un reato. Questo approccio non viola il principio di legalità dei reati, poiché offre chiarezza sulla qualificazione legale dei reati.
Tuttavia, la Corte ha sollevato delle obiezioni riguardo alla severità delle sanzioni previste. In particolare, ha ritenuto che una pena minima di cinque anni di reclusione per tutti i casi di uso non consentito di un marchio nel commercio sia sproporzionata. Questa penalità non tiene conto delle specificità delle circostanze in cui tali reati sono commessi. La Corte ha sottolineato che le misure repressive dovrebbero essere proporzionate e adeguatamente calibrate in base alla gravità dell’offesa.
In sintesi, il caso in Bulgaria ha sollevato questioni importanti riguardo alla legge sulla contraffazione di marchi e alle sanzioni associate. La Corte di giustizia dell’Unione europea ha chiarito che la definizione della contraffazione di marchi come reato o illecito amministrativo è legittima, ma le pene previste devono essere proporzionate alle circostanze specifiche di ciascun caso. La decisione della Corte costituisce un importante precedente per l’armonizzazione delle leggi in materia di proprietà intellettuale nell’Unione europea.