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Federalberghi: “Allarme sommerso nel turismo”. Attacco frontale ad Airbnb

“Il sommerso nel turismo è giunto a livelli di guardia, che generano una minor sicurezza sociale e il dilagare indiscriminato dell’evasione fiscale e del lavoro in nero”. È quanto afferma il Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, commentando i risultati di un monitoraggio che la federazione degli albergatori sta realizzando con l’ausilio della società Incipit Consulting. Ad essere additato come “esempio eclatante” è Airbnb, portale al quale non vengono risparmiate decise critiche e accuse: “Ad ottobre – si legge nelle nota di Federalberghi – esso pone in vendita in Italia 176.870 strutture (erano 234 nel 2009), con una crescita esponenziale alla quale non fa seguito una significativa variazione del numero di attività ufficialmente autorizzate (le strutture extralberghiere censite dall’ISTAT erano 104.918 nel 2009, oggi sono a quota 117.749). Tra le città italiane maggiormente interessate dal fenomeno, troviamo Roma con 18.546 unità, Milano con 11.397, Firenze con 5.736, Venezia con 3.908 e Palermo con 2.502. In barba alle leggi che obbligano il gestore di risiedere all’interno dei bed and breakfast, la stragrande maggioranza degli annunci presenti su Airbnb è riferita all’affitto dell’intera proprietà (72,5% dei casi) ed è pubblicata da inserzionisti che gestiscono più di un alloggio (57%). La ciliegina sulla torta è costituita dagli host che possiedono centinaia di alloggi. Chi si nasconde dietro amichevoli che gestiscono un patrimonio miliardario? Di certo non si tratta di persone che affittano una stanza del proprio appartamento per integrare il reddito familiare”. Concetti ribaditi e resi ancor più pesanti da Bocca: “I numeri dunque smentiscono la favoletta del gestore che accoglie l’ospite in casa propria. Il consumatore è ingannato due volte: viene tradita la promessa di vivere un’esperienza autentica e vengono eluse le norme poste a tutela della salute e della sicurezza. Né può essere sottaciuta la responsabilità delle piattaforme online, che adottano una posizione pilatesca e fanno finta di non vedere il traffico sospetto che transita attraverso i propri canali”.

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13 novembre 2015

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