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Agenzia per l’Italia digitale: Lombardia record di trasparenza
La Lombardia è la regione più virtuosa per quanto riguarda la disponibilità di banche dati pubbliche in formato aperto: il 73 per cento di esse risulta accessibile a tutti.
La Lombardia è la regione più virtuosa per quanto riguarda la disponibilità di banche dati pubbliche in formato aperto: il 73 per cento di esse risulta accessibile a tutti. Lo ha reso noto, nel suo monitoraggio annuale, l’Agenzia per l’Italia Digitale dal cui rapporto risulta che la Regione sia la più attiva per “trasparenza, interoperabilità e accesso ai dati pubblici”.
In questa particolare classifica delle regioni più trasparenti al secondo posto si trovano Lazio e Piemonte a quota 52 per cento, seguono Trentino (48%), Toscana e Liguria (46%) e Umbria (33%). Maglia nera Abruzzo e Campania con il 4 per cento dei dati resi pubblici e in ben 12 regioni la soglia della trasparenza delle banche dati pubbliche è sotto il 26 per cento.
Il paniere di banche dati analizzato è costituito da una lista di 62 dataset nazionali e 48 dataset regionali, le cui categorie tematiche analizzate sono quelle indicate dall’Unione europea.
Gli open data sono un valore
Gli open data e le banche dati sono una risorsa per ricercatori, aziende pubbliche e private, giornalisti e liberi cittadini, i quali possono liberamente riutilizzarli e distribuirli. L’accessibilità ai dati consente di prendere consapevolezza su un determinato tema, di essere informati e di assumere decisioni consapevoli.
Per le amministrazioni pubbliche la messa a sistema di tutti i dati e la possibilità di correlarli consente di acquisire informazioni e attuare azioni e politiche efficaci e mirate, con benefici anche in termini economici, con la possibilità di praticare economie di scala.
L’ACCORDO CON LE UNIVERSITÀ
La messa a sistema dei dati richiede accuratezza e completezza. Un ruolo importante nella sistematizzazione possono svolgerlo i ricercatori, perciò Regione Lombardia ha attivato collaborazioni con l’Università degli studi Milano-Bicocca e l’Università degli studi di Brescia, per la valorizzazione del miliardo di dati che possiede su sanità, ambiente, turismo, cultura, mobilità con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini.