A gennaio 2025 l’Osservatorio Europeo dell’Audiovisivo ha pubblicato il report “The definition of independent…
La Francia vota la web tax, gli Stati Uniti minacciano ritorsioni

Sulla web tax sale la tensione tra Washington e Parigi: la legge approvata ieri dal Senato francese è secondo Donald Trump una misura specificamente disegnata per danneggiare i colossi americani Gafa (Google, Amazon, Facebook, Apple).
Per questo il presidente degli Stati Uniti ha ordinato un’indagine che valuterà l’impatto della digital tax francese e che potrebbe portare a dazi contro Parigi. Pronta la replica del ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire: “La Francia è uno Stato sovrano, decide in modo sovrano delle sue disposizioni fiscali, e continuerà a decidere in modo sovrano delle sue questioni fiscali”, ha indicato il ministro intervenendo in Senato prima del voto. L’escalation è un campanello d’allarme per tutti i paesi Ue, Italia compresa, che lavorano sulla web tax nazionale in attesa di una soluzione pan-europea o globale.
Il piano per la tassa francese sulle aziende del digitale è stato illustrato dal ministro Le Maire lo scorso marzo: le vendite in Francia dei gruppi del web saranno tassate al 3%, per un totale di mezzo miliardo di euro all’anno di gettito fiscale per lo Stato. Ribattezzata dai media come la “Taxe Gafa”, la tassa è destinata a società con entrate digitali mondiali di almeno 750 milioni ed entrate francesi superiori a 25 milioni di euro: colpisce dunque circa 30 imprese, per la maggior parte americane ma non solo, perché sono interessati anche big cinesi, tedeschi, spagnoli e britannici e francesi.
Per il presidente americano Trump, tuttavia, la “taxe Gafa” è volta specificamente a danneggiare le aziende americane: di qui l’ordine allo U.S. Trade Representative Robert Lighthizer di aprire un’inchiesta sulla digital tax francese che potrebbe condurre all’imposizione di dazi o ad altre restrizioni commerciali.