skip to Main Content

Nasce ACE, Alleanza per la Creatività e l’Intrattenimento contro la pirateria online

Si chiama Alleanza per la Creatività e l’Intrattenimento (ACE dall’acronimo inglese), la nuova coalizione contro la pirateria digitale lanciata il 13 giugno scorso. L’organismo raggruppa 30 aziende AV globali tra cui broadcaster e network, free e pay, grandi produttori e distributori, ma anche  OTT e telcos: Amazon, AMC Networks, BBC Worldwide, Bell Canada and Bell Media, Canal+ Group, CBS Corporation, Constantin Film, Foxtel, Grupo Globo, HBO, Hulu, Lionsgate, Metro-Goldwyn-Mayer (MGM), Millennium Media, NBC Universal, Netflix, Paramount Pictures, SF Studios, Sky, Sony Pictures Entertainment, Star India, Studio Babelsberg, STX Entertainment, Telemundo, Televisa, Twentieth Century Fox, Univision Communications Inc., Village Roadshow, The Walt Disney Company e Warner Bros. Entertainment Inc.

Una compagine variegata di soggetti che hanno unito le forze per difendere i contenuti creativi creati e distribuiti. Un mercato, quello dei contenuti premium audiovisivi cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni e su cui tutti gli operatori hanno investito per implementare nuovi e più accessibili modelli distributivi: sono oggi oltre 480 i servizi VOD a livello globale che offrono contenuti legali al pubblico. A fronte della crescita del mercato legale online aumenta tuttavia la pirateria: sono stati oltre 5,4 miliardi i download di contenuti illegali di film e serie televisive di prima visione nel 2016 attraverso i più vari strumenti di condivisione p2p in rete, spesso accessibili a distanza di giorni se non ore dal lancio. Sono oltre 21 miliardi le visite a siti pirati e device mobili.

La pirateria mette anche a rischio i consumatori. Uno su tre siti pirata indirizza agli utenti malware dannosi o che possono catturare dati sensibili secondo un rapporto del Digital Citizens Alliance accessibile dal sito.

La cooperazione, coordinata dalla MPPA (Motion Picture Association of America) utilizzerà tutti gli strumenti contro la pirateria digitale: condurrà ricerche sul tema, sosterrà politiche di enforcement, si proporrà come parte civile in cause, promuoverà la cooperazione con organismi nazionali di tutela del copyright online (come ad es. Fapav in Italia, che all’inizio di giugno ha ospitato un convegno per presentare l’aggiornamento dell’indagine sulla pirateria nel nostro Paese, ospite, fra gli altri Christopher J. Dodd, Presidente MPPA); oltre alla ricerca di accordi volontari con “parti responsabili” dell’ecosistema internet: al riguardo spicca la presenza di Amazon e Netflix, un segnale di come anche gli operatori OTT possano essere danneggiati dalla pirateria. Ma forse anche un “segno dei tempi”: non sfugge come Netflix stia ridimensionando le proprie politiche di investimenti su produzioni di alta gamma (es. Marco Polo) e cercando risorse per alimentare le produzioni di contenuti (intenzione di aprire un debito di circa 800 milioni di dollari per produrre nuove serie tv). Una conferma di quanto noto da tempo agli operatori del settore audiovisivo e, televisivo in particolare, ossia la difficoltà di garantire la sostenibilità del business della distribuzione dei contenuti e dell’industria creativa che su essa si fonda, senza la certezza di regole ed enforcement ed equità della competizione.

Il cammino è in salita: nel solo mese di marzo sono state oltre 78 milioni le richieste di rimozione di contenuti illegali che Google ha evaso, oltre 1700 al minuto cita il sito di ACE dal Google Transparency Report. Solo l’utilizzo di tutti gli strumenti, e fra questi non ultima la best practice italiana del Regolamento per la tutela del diritto d’autore online di AGCOM, promosso in tutte le sedi da CRTV, permetterà di arginare un fenomeno pericoloso per il business, per gli utenti e per l’industria creativa. Un fenomeno, infine, in rapida evoluzione sulla scia delle nuove tecnologie di storage e condivisione (cyberlocker, cloud) e pagamento (bitcoin).

L’ACE è coordinata dagli USA e Londra. Il sito  http://alliance4creativity.com contiene molte informazioni su pirateria online e dimensioni dell’industria creativa.

(Fonte www.confindustriaradiotv.it)

Back To Top