Il 9 maggio 2025 si terrà a Roma, presso la sede della Fondazione De Gasperi…
“Pay or Ok”: il Garante Privacy avvia una consultazione pubblica sul consenso nei siti web

Il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato una consultazione pubblica per valutare la liceità del consenso espresso dagli utenti nel contesto del modello “pay or ok”, diffuso soprattutto tra gli editori di giornali online. Questo sistema obbliga l’utente, per accedere a contenuti e servizi digitali, a scegliere tra il pagamento di un abbonamento oppure l’accettazione del trattamento dei propri dati personali a fini di profilazione commerciale. In assenza di una scelta, l’accesso al sito è bloccato.
La questione è oggetto di crescente attenzione da parte dell’Autorità, che ha già avviato istruttorie nei confronti di numerosi editori che adottano questo modello, giudicato controverso alla luce del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) e della direttiva e-privacy. Sotto osservazione, in particolare, è la reale libertà del consenso prestato dagli utenti, che spesso accettano il tracciamento pur di usufruire “gratuitamente” dei contenuti, senza essere pienamente consapevoli delle implicazioni delle proprie scelte.
Con questa consultazione, il Garante intende evitare un approccio puramente sanzionatorio che potrebbe compromettere l’attuale equilibrio economico degli editori digitali, senza però rinunciare alla tutela del diritto fondamentale alla protezione dei dati personali. L’obiettivo è infatti quello di individuare soluzioni alternative che garantiscano il rispetto dei principi di libertà, specificità e consapevolezza del consenso, tutelando allo stesso tempo la sostenibilità economica e la libera circolazione dell’informazione.
La consultazione è aperta a tutti gli stakeholder interessati, che potranno inviare contributi – anche proposte tecniche e operative – all’Autorità via email, preferibilmente agli indirizzi protocollo@gpdp.it o protocollo@pec.gpdp.it, entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’avviso in Gazzetta Ufficiale. I contributi ricevuti non vincolano il Garante, ma potranno costituire la base per futuri incontri pubblici o riservati di approfondimento.