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Telecomunicazioni in Europa, il punto sulla riforma

di Francesca Nicolini Solo poche settimane fa la Commissione europea ha approvato il pacchetto legislativo “Un continente connesso: un mercato unico delle telecomunicazioni per la crescita e l’occupazione”, con l’obiettivo di realizzare quanto prima il mercato unico nelle tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni e far sì che i cittadini e le imprese abbiano accesso ai servizi di comunicazione elettronica ovunque erogati nell’Unione, senza restrizioni transfrontaliere o costi aggiuntivi ingiustificati. Nonostante le riforme attuate fino ad oggi dall’Unione Europea il settore delle telecomunicazioni dell’UE resta, infatti, ancora frammentato e continua ad operare su 28 mercati nazionali separati. Neelie Kroes, Vicepresidente della Commissione europea e Commissaria responsabile per l’agenda digitale, ha dichiarato:

Con la normativa proposta oggi ci sono ottime notizie per il futuro delle comunicazioni mobili e di internet in Europa. La Commissione europea dice no ai costi del roaming, sì alla neutralità della rete, sì agli investimenti, sì a nuovi posti di lavoro. Un intervento nelle telecomunicazioni non è più interesse esclusivo di questo settore ma contribuisce alla promozione dello sviluppo sostenibile di tutti i settori”

Il pacchetto legislativo proposto prevede una serie di misure che puntano all’eliminazione dal mercato dei costi di roaming, alla semplificazione delle regole per consentire alle imprese di investire di più ed ampliarsi oltre confine, all’abolizione della maggiorazione del prezzo delle telefonate internazionali in Europa, alla tutela della neutralità della rete a livello dell’Ue. Iniziando dal versante delle semplificazioni si introduce, per gli operatori delle telecomunicazioni, una autorizzazione unica per operare in tutti i 28 Stati membri (anziché 28 autorizzazioni diverse) evitando così inutili ostacoli amministrativi e garantendo ai fornitori europei diritti e obblighi più coerenti per poter operare in tutta l’Ue. Si prevede, inoltre, una maggiore armonizzazione delle modalità con cui gli operatori possono affittare gli accessi alle reti di proprietà di altre società. Da luglio 2014 saranno eliminati dal mercato i costi del roaming; sarà, infatti, vietato imporre una tariffa per le chiamate ricevute in roaming durante gli spostamenti nell’Unione europea. Le società di telefonia potranno scegliere se offrire piani telefonici validi ovunque nell’Unione europea (“roam like at home”), i cui prezzi saranno determinati dalla concorrenza sul mercato interno, oppure consentire ai loro clienti di “dissociare” i piani tariffari, cioè selezionare un diverso fornitore per il roaming, che offre tariffe più basse, senza la necessità di acquistare una nuova scheda sim. Altra novità sarà l’abolizione della maggiorazione del prezzo delle chiamate internazionali in Europa. Le chiamate intraunionali da rete fissa non costeranno più di una chiamata nazionale a lunga distanza, mentre per le telefonate da rete mobile all’interno dell’UE la tariffa non potrà superare 0,19 euro al minuto (più Iva). Per quanto riguarda la tutela della neutralità della rete, Internet dovrebbe funzionare come un sistema aperto. Agli utenti sarà fornita una connessione senza restrizioni a tutti i contenuti, applicazioni e servizi garantendo, in tal modo, un accesso alla rete completo e aperto, indipendentemente dal costo dell’abbonamento o dalla velocità della connessione. Le imprese del settore potranno, tuttavia, erogare servizi specializzati di qualità avanzata (come la Tv su internet, videoconferenze, talune applicazioni sanitarie) a condizione che ciò non pregiudichi in modo ricorrente o continuativo la qualità generale dei servizi di accesso a internet. Per garantire un livello adeguato di tutela dei consumatori nell’UE, sono armonizzate le norme che ne definiscono i diritti, inoltre i cittadini dell’UE avranno contratti scritti in un linguaggio più semplice, il diritto di recedere dal contratto se la velocità della connessione non corrisponde a quella pattuita, diritti più ampi nel passaggio ad un nuovo contratto o a un altro fornitore, il diritto a stipulare un contratto di 12 mesi, se il cliente non desidera una durata maggiore, il diritto all’inoltro dei messaggi di posta elettronica a un nuovo indirizzo e-mail dopo il passaggio a un altro fornitore di servizi internet. Il piano prevede, infine, un quadro coordinato a livello europeo per l’assegnazione dello spettro delle frequenze che consentirà un accesso più ampio alla rete mobile 4G e al Wi-Fi. Maggiori certezze per gli investitori sono previste dalla Raccomandazione sulle metodologie di determinazione dei costi e sugli obblighi di non discriminazione, che integra la proposta di regolamento “Per realizzare un continente connesso” e che mira ad intensificare il livello degli investimenti riducendo le differenze tra i regolatori. 30 settembre 2013

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