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Dossier sanitario elettronico, nuove linee guida del Garante privacy: “Più tutele per i pazienti”

Consenso informato, accessi tracciati, immediata comunicazione dei data breach entro quarantotto ore dalla conoscenza del fatto. Sono questi i cardini intorno ai quali ruotano le nuove Linee guida sul dossier sanitario elettronico adottate dal Garante per la protezione dei dati personali. “Maggiori tutele per i dati dei pazienti, più trasparenza e obbligo per le strutture sanitarie di comunicare immediatamente all’Autorità le violazioni o incidenti informatici, come attacchi, accessi abusivi, azioni di malware, perdita, furto, che possano avere un impatto significativo sui dati”, spiega l’Authority in una nota. Il dossier sanitario elettronico è lo strumento costituito presso un’unica struttura sanitaria (un ospedale, un’azienda sanitaria, una casa di cura), che raccoglie informazioni sulla salute di un paziente al fine di documentarne la storia clinica presso quella singola struttura e offrirgli un migliore processo di cura. Si differenzia dal fascicolo sanitario elettronico in cui invece confluisce l’intera storia clinica di una persona generata da più strutture sanitarie. “Scopo delle Linee guida – prosegue la nota – è quello di definire un quadro di riferimento unitario per il corretto trattamento dei dati raccolti nei dossier, già istituiti o che si intendono istituire, da parte di strutture sanitarie pubbliche e private”. Il provvedimento del Garante, in corso di pubblicazione nella Gazzetta ufficiale, stabilisce così che ai pazienti “deve essere consentito di scegliere, in piena libertà, se far costituire o meno il dossier sanitario. In assenza del consenso il medico avrà a disposizione solo le informazioni rese in quel momento dal paziente o in precedenti prestazioni fornite dallo stesso professionista. La mancanza del consenso non deve incidere minimamente sulla possibilità di accedere alle cure richieste. Per poter inserire nel dossier informazioni particolarmente delicate (infezioni Hiv, interventi di interruzione volontaria della gravidanza, dati relativi ad atti di violenza sessuale o pedofilia) sarà necessario un consenso specifico”. Per consentire al paziente di scegliere in maniera libera e consapevole, la struttura “dovrà informarlo in modo chiaro, indicando in particolare, chi avrà accesso ai suoi dati e che tipo di operazioni potrà compiere. La struttura sanitaria inoltre, dovrà garantire al paziente l’esercizio dei diritti riconosciuti dal Codice privacy (accesso ai dati, integrazione, rettifica, etc.) e la conoscenza del reparto, della data e dell’orario in cui è avvenuta la consultazione del suo dossier. Al paziente dovrà essere garantita anche la possibilità di oscurare alcuni dati o documenti sanitari che non intende far confluire nel dossier”. Considerata la particolare delicatezza del dossier il Garante ha prescritto “l’adozione di elevate misure di sicurezza. I dati sulla salute dovranno essere separati dagli altri dati personali, e dovranno essere individuati criteri per la cifratura dei dati sensibili. L’accesso al dossier sarà consentito solo al personale sanitario coinvolto nella cura. Ogni accesso e ogni operazione effettuata, anche la semplice consultazione, saranno tracciati e registrati automaticamente in appositi file di log che la struttura dovrà conservare per almeno 24 mesi”. 6 luglio 2015

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