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Suicidio assistito, Bassetti (CEI): l’approvazione aprirà una voragine legislativa in Italia

Approvare il suicidio assistito aprirebbe una voragine legislativa nel nostro paese. Questa la posizione della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), espressa ieri dal suo presidente, il cardinale Gualtiero Bassetti. «In che modo», ha detto Bassetti, «può dirsi accresciuta la libertà di una persona alla quale, proprio per esaudirla, si toglie la vita? Da parte nostra affermiamo con forza che, anche nel caso di una grave malattia, va respinto il principio per il quale la richiesta di morire debba essere accolta per il solo motivo che proviene dalla libertà del soggetto».

Mancano pochi giorni al 24 settembre, termine ultimo – come ricorda Nicola Ferrante di TG2000 – posto dalla Consulta al Parlamento per legiferare sulla questione del suicidio assistito.

«Se proprio si vuole intervenire, si può differenziare mantenendo il reato, le vicende che riguardano questo tipo di assistenza nella morte e le vicende di pieno suicidio assistito. Quindi non una depenalizzazione ma una attenuazione della pena: rimane il reato, ma con una diversa velocità». A parlare è Alberto Gambino, direttore scientifico di Diritto Mercato Tecnologia, intervistato da TG2000.

Continua Gambino: «Eutanasia significa che i più deboli, i più fragili, quelli senza famiglia, senza nessuno che li accudisca, saranno le prime vittime. Perché lì ci sarà un freddo consenso informato, una crocetta da mettere su un modulo dove ci sarà scritto “Desideri che ti venga somministrato un farmaco letale?”. E magari qualcuno dirà di sì senza neanche rendersi più di tanto conto, e questo è drammatico». 

Di seguito, il video dell’intervista di TG2000 ad Alberto Gambino.

Per approfondire, a questo link sono disponibili molti altri interventi di Alberto Gambino su eutanasia e suicidio assistito.

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