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eBook, per il 35% degli editori scarsa alfabetizzazione informatica penalizza diffusione. Ma il numero cresce e livella differenze territoriali. Rapporto Istat su libri e lettura [Mappa e Grafici]

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Un quinto degli eBook proposti in Italia nel 2012 presenta contenuti o funzionalità aggiuntive rispetto alla versione a stampa della stessa opera, come ad esempio collegamenti ipertestuali e applicazioni audio-visive o multimediali; per il resto, a parte una quota pari al 4,4% di titoli di cui non vengono specificate le caratteristiche, si tratta di semplici trasposizioni su supporto elettronico dello stesso testo proposto a stampa. È una delle indicazioni che si ricava da “La produzione e la lettura dei libri in Italia“, rapporto dell’Istat pubblicato ieri e riferito al 2012 e all’anno in corso. Nel 2012, circa il 21% delle opere pubblicate a stampa in Italia, cioè oltre 12mila titoli, è stato reso accessibile al pubblico anche sotto forma di eBook. La percentuale di libri elettronici sale al 21,8% dei titoli in ristampa, e tocca il 65,2% con riferimento ai testi scolastici. Nel nostro Paese sono 5 milioni 224mila le persone di 6 anni e più che hanno dichiarato di avere letto o scaricato libri online o eBook, valore pari al 17,3% delle persone che hanno utilizzato Internet negli ultimi tre mesi ed al 9,1% della popolazione di 6 anni e più. Dati in percentuale – I colori sulle Regioni sono riferiti alla percentuale di persone maggiori di 6 anni che hanno letto almeno un libro negli ultimi 12 mesi  – Elaborazione grafica di Marco Ciaffone Schermata 2013-12-31 a 11.08.07 52,1% e oltre Schermata 2013-12-31 a 11.07.57Dal 43,1% al 52% ilterzoDal 34,1% al 43% Schermata 2013-12-31 a 11.08.00Fino al 34% Ad emergere è la relazione diretta tra il possesso di libri in famiglia ed i livelli di consumo dei prodotti digitali: la percentuale di persone che negli ultimi 3 mesi hanno letto o scaricato libri online o eBook cresce, infatti, in proporzione al numero di libri presenti in casa, toccando il picco del 26% tra le persone che dispongono già di una biblioteca domestica con più di 200 volumi. Chiosa l’istituto:

“É interessante osservare  che anche il 5,2% delle persone che hanno dichiarato di non avere a casa nessun libro e che hanno utilizzato Internet negli ultimi tre mesi ha letto o scaricato libri online o eBook. La diffusione dei libri online e degli eBook potrebbe, dunque, rappresentare una opportunità di accesso e esercitare funzione di traino, promuovendo la lettura anche nelle famiglie che finora hanno una minore confidenza con le librerie e i libri cartacei”

Analogamente, prendendo sempre in esame la popolazione delle persone di sei anni e più che hanno utilizzato Internet negli ultimi tre mesi (il 52,8% della popolazione totale), si evidenzia che hanno scaricato o letto libri online o eBook il 9,4% dei “non lettori” e il 23% dei lettori che navigano sul Web; tra questi ultimi, le percentuali di fruizione online crescono al crescere del numero di libri letti nel corso degli ultimi 12 mesi, passando dal 18,4% di chi ha letto da 1 a 3 libri al 30,2% di coloro che hanno letto 12 o più libri. La lettura e il download di libri online ed eBook sono attività diffuse soprattutto tra i giovani e, in particolare quelli tra i 20 ed i 24 anni (sono il 24,9% dei coetanei che navigano sui Internet). La quota di coloro che praticano la lettura di libri in formato digitale scende sotto il 20% dai 35 anni in poi. Contrariamente a quanto rilevato per i libri tradizionali, a leggere e scaricare libri online sono in proporzione più i maschi che le femmine (18,2% dei maschi che frequentano il Web contro il 16,3% delle femmine). Valori invertiti rispetto ai trend che comprendono i prodotti cartacei; nel corso del 2013, infatti, ha letto almeno un libro il 49,3% della popolazione femminile e solo il 36,4% di quella maschile. “Internet – rileva l’Istat – sembra poter ridurre le disparità e attenuare anche le differenza di carattere territoriale“. L’accesso ai libri in formato digitale attraverso la Rete è, infatti, piuttosto omogenea a livello nazionale, con valori che oscillano dal 18,1% dell’Italia centrale al 16,5% del Nord-est, e che si discostano poco dalla media anche nel Sud (17,8%) e nelle Isole (17,1%). Guardando ai dati relativi all’editoria tradizionale si vede invece come nelle regioni settentrionali legga oltre la metà della popolazione di 6 anni e più (50,1% nel Nord-ovest e 51,3% nel Nord-est), mentre nel Sud e nelle Isole la quota di lettori sia pari solo al 30,7%. Diverso il discorso relativo alle differenze legate al tipo di comune: le attività online di lettura e download di libri ed eBook attraverso Internet risultano maggiormente diffuse nei comuni centro di aree metropolitane (20,4%), rispetto ai piccoli centri (circa il 16% nei comuni con meno di 50 mila abitanti). Rispetto al titolo di studio, il profilo dei lettori digitali corrisponde a quello dei lettori tradizionali: tra le persone che frequentano la Rete sono infatti i laureati a dichiarare con maggiore frequenza di aver letto o scaricato un libro online o un eBook (28,5%), con uno scarto di oltre 11 punti percentuali rispetto ai diplomati (17,2%) ed una differenza ancora maggiore rispetto alle persone con titoli di studio inferiori. La categoria di utenti che legge maggiormente i libri su Internet sono gli studenti (29,3% di coloro che hanno utilizzato Internet), seguita da quella dei dirigenti, degli imprenditori e dei liberi professionisti (23%), mentre la quota più bassa si riscontra tra le casalinghe (8,9%). Scendendo nel dettaglio della produzione, l’86,4 dei prodotti pubblicati in digitale è stata realizzata da grandi editori, i quali hanno reso disponibile anche in tale formato quasi un quarto (il 24,5%) della loro produzione a stampa. I titoli per i quali si rende disponibile l’edizione elettronica sono soprattutto quelli di “varia adulti” (66.1%), seguiti dai libri di testo per le scuole primarie (per i quali gli eBook arrivano al 52,2% dei volumi a stampa), quelli di matematica (50,6%), filologia e linguistica (44,4%) e i libri di geografia, di viaggio e gli atlanti. Nell’80,6% dei casi le pubblicazioni digitali sono protette da diritti (DRM Digital Right Management). Tuttavia, la quota di titoli protetti da DRM scende al 59,4% nel caso delle pubblicazioni dei medi editori e al 35,9% per la produzione dei piccoli editori. Dai dati raccolti risulta, inoltre, che solo il 5% degli editori rispondenti ha pubblicato titoli esclusivamente in formato eBook, indicando che la produzione a stampa rappresenta ancora l’attività editoriale primaria editoriale primaria. Attualmente sono i grandi editori a controllare, con il 70% delle pubblicazioni proposte, il mercato degli eBook, soprattutto nel genere scolastico (45,3%) e nella saggistica (38,0%). I piccoli e medi editori si orientano invece maggiormente verso la narrativa e altri generi della categoria “varia adulti”. VANTAGGI e OSTACOLI – Secondo le indicazioni fornite dagli editori intervistati (60,6% dei rispondenti), il fattore competitivo degli eBook che rappresenta la caratteristica maggiormente apprezzata dal pubblico è il prezzo di vendita, generalmente più conveniente rispetto a quello delle corrispondenti edizioni cartacee. In secondo luogo, è la facilità di trasporto e di archiviazione dei contenuti (indicata dal 38,7% editori), il requisito degli eBook più frequentemente riconosciuto dal pubblico dei lettori. Gli altri aspetti, segnalati da una quota decisamente inferiore di intervistati, sono le modalità di fruizione interattiva dei contenuti, attraverso la possibilità di effettuare ricerche sul testo, disporre di segnalibri, note, applicazioni per la formattazione, ecc. (19,4% degli intervistati), seguite dalla facilità di reperimento e di acquisizione dei titoli (14,3%) e la multimedialità dei contenuti (12,8% delle risposte). Che cosa ostacola, dunque, secondo gli editori, la diffusione degli eBook in Italia? La principale difficoltà segnalata dagli intervistati è da imputare alla scarsa alfabetizzazione informatica nell’utilizzo delle nuove tecnologie (segnalata dal 35,4% degli intervistati) seguita dall’immaterialità del libro digitale, che penalizza l’eBook rispetto al libro di carta (32,2%). Per molti intervistati (23,6%) pesa anche il costo dei dispositivi di lettura e, in misura minore (17,4%), la mancanza di un formato standard. Guardando al futuro, più della metà degli editori che hanno risposto al quesito (51,5%) ritiene che nei prossimi tre anni la diffusione degli eBook sul mercato editoriale sarà molto o abbastanza positivo. Gli scettici si concentrano fra i medi editori, che, per quasi il 20%, esprimono previsioni molto o abbastanza negative. Al contrario, pronosticano un ruolo futuro importante per il libro elettronico soprattutto i grandi editori (58,3%), per i quali l’impatto atteso è considerato atteso è considerato molto o abbastanza positivo. “Se nel complesso – conclude l’Istat – la domanda di libri in Italia è ancora molto circoscritta e in molte case i libri sono del tutto assenti, negli ultimi anni si sta lentamente, ma progressivamente, espandendo il consumo di prodotti editoriali digitali”. 31 dicembre 2013

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