Massimo Proto, Ordinario di Diritto privato, è di ruolo presso l’Università degli Studi Link…
Dall’Internet of Things a guida autonoma e smart cities: la Commissione investe 16 miliardi
Un investimento di quasi 16 miliardi di euro nella ricerca e nell’innovazione per i prossimi due anni nell’ambito di Horizon 2020, il programma dell’Ue che finanzia la ricerca e l’innovazione, sulla base di un nuovo programma di lavoro 2016-2017. È quanto ha annunciato nelle scorse ore la Commissione Europea.
Verranno così sostenute diverse iniziative trasversali: l’ammodernamento dell’industria manifatturiera europea (1 miliardo di euro); le tecnologie e le norme per la guida automatica (più di 100 milioni); Internet degli oggetti (139 milioni) per sostenere la digitalizzazione delle industrie dell’Ue; industria 2020 e l’economia circolare (670 milioni); città intelligenti e sostenibili (232 milioni) per migliorare l’integrazione delle reti ambientali, digitali, dei trasporti e dell’energia negli ambienti urbani dell’Ue.
Almeno 8 milioni di euro di finanziamento, inoltre, saranno destinati alla ricerca in materia di sicurezza delle frontiere esterne dell’Ue per migliorare le procedure di identificazione e prevenire il traffico e la tratta di esseri umani; 27 milioni saranno destinati alle nuove tecnologie per prevenire la criminalità e il terrorismo e 15 milioni saranno destinati alla ricerca sull’origine e l’impatto dei flussi migratori in Europa.
“Il nuovo programma di lavoro – spiega una nota di Bruxelles – si baserà inoltre sui successi nella ricerca in campo sanitario, come le scoperte sull’Ebola rese possibili anche dai finanziamenti di Horizon 2020, investendo 5 milioni di euro per far fronte ai focolai critici di Xylella fastidiosa, il batterio che attacca gli olivi. Dovrebbe inoltre migliorare l’impatto dei finanziamenti nell’ambito di Horizon 2020: in primo luogo, garantirà una maggiore disponibilità di fondi per le imprese innovative grazie alle nuove opportunità di mobilitazione delle risorse sostenute dal Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), in aggiunta agli oltre 740 milioni di euro destinati a sostenere le attività di ricerca e innovazione in quasi 2mila piccole e medie imprese; ci si impegnerà poi ulteriormente per migliorare le sinergie con altri programmi di finanziamento dell’Ue, nonché per fornire indicazioni più chiare e criteri d’impatto ai ricercatori che presentano le domande”.
“La ricerca e l’innovazione sono i motori del progresso europeo e sono fondamentali per affrontare le nuove sfide urgenti come l’immigrazione, i cambiamenti climatici, l’energia pulita e la tutela della salute nella società”, afferma Carlos Moedas, Commissario per la ricerca, la scienza e l’innovazione: “Nei prossimi due anni questi nuovi fondi sosterranno l’impegno scientifico di alto livello dell’Europa, contribuendo a cambiare la vita dei cittadini”.
Il programma di finanziamento Horizon 2020 è stato varato nel gennaio 2014. “In sette anni – prosegue la Commissione – circa 77 miliardi di euro saranno investiti in progetti di ricerca e innovazione per sostenere la competitività economica dell’Europa e ampliare le frontiere del sapere umano. Il bilancio Ue per la ricerca mira in gran parte a migliorare le condizioni di vita dei cittadini in settori come la sanità, l’ambiente, i trasporti, l’alimentazione e l’energia. I partenariati di ricerca con l’industria farmaceutica, aerospaziale, automobilistica ed elettronica promuovono a loro volta gli investimenti del settore privato a sostegno della crescita futura e della creazione di posti di lavoro altamente qualificati”.
Queste nuove opportunità di finanziamento sono direttamente allineate alle priorità strategiche della Commissione presieduta da Jean-Claude Juncker e puntano a “contribuire significativamente al pacchetto per l’occupazione, la crescita e gli investimenti, al mercato unico digitale, all’Unione dell’energia e alle politiche in materia di cambiamenti climatici, al mercato interno grazie a un’industria più forte e a consolidare il ruolo di attore globale dell’Europa”.
14 ottobre 2015