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Italia digitale, tavolo esperti AgID ai nastri di partenza. Prosperetti: “Organo consultivo a disposizione dei ministeri”. Coppola: “L’Agenda avanza ogni giorno nel concreto”

Ascolta Il Podcast Della Puntata Di Domenica 28 Settembre 2014

Il dibattito di ieri a Radio Radicale con l’On. Paolo Coppola, l’Avv. Eugenio Prosperetti, Stefania Milo (Presidente CNA giovani) e Cristiano Griletti (Crunchlab) La scorsa settimana un altro pezzo di governance dell’Agenda digitale italiana ha visto la luce con le nomine per il tavolo degli esperti del Comitato di indirizzo per l’Agenzia per l’Italia Digitale, al quale siederanno, tra gli altri, l’On. Paolo Coppola, deputato Pd e consulente politico per il ministro della Pa Marianna Madia, ed Eugenio Prosperetti, Avvocato e docente di Competition Law & Policy presso l’Università di Siena, entrambi ospiti nella puntata del 27 settembre di “Presi per il Web“, trasmissione di Radio Radicale condotta da Marco PerducaMarco Scialdone e Fulvio Sarzana con la collaborazione di Marco Ciaffone e Sara Sbaffi.

Ascolta il podcast della puntata di domenica 28 settembre 2014
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Con loro on air anche Stefania Milo, Presidente nazionale giovani imprenditori CNA, e Cristiano Griletti di Crunchlab, che insieme ai colleghi era reduce dalla vittoria nell’hackaton #HackLiving. “Per il momento – ha esordito Coppola – non ho alcun documento ufficiale che attesti la nomina del tavolo, anche se penso che ormai arriverà ad ore. Ci sono una serie di norme che ci prescrivono dei passaggi burocratici, che non tolgono tuttavia energie e spazio ai progetti che ogni giorno vengono portati avanti in materia di Agenda digitale. Non dobbiamo pensare che mentre siamo in attesa delle nomine ufficiali non si faccia nulla nel concreto”. “Il tavolo è un organo consultivo a disposizione della cabina di regia – ha spiegato Prosperetti – che è composta dai ministri che ne fanno parte, presieduta dal presidente del consiglio e per delega dal ministro della funzione pubblica. L’organo è dunque a disposizione di ogni ministro che voglia avere un’opinione sui vari temi dell’Agenda digitale, e può avere a mio avviso una funzione di coordinamento per evitare che ogni ministero si faccia la sua politica digitale senza essere interoperabile rispetto a ciò che fanno gli altri. C’è poi una compartecipazione degli esperti nel Comitato di indirizzo, e quindi nel rielaborare e monitorare le linee di indirizzo e nel supportare l’attività esecutiva dell’AgID”. “Un organo di questo genere funziona nei limiti in cui gli viene concesso di funzionare”, ha proseguito Prosperetti. “Detto in altre parole, un tavolo consultivo funziona se gli vengono poste delle domande. Sulla questione dei troppi tavoli – ha poi ironizzato – so bene che quando non si vuol fare una cosa si dice ‘facciamo un tavolo’. Tuttavia le persone che fanno parte di questo specifico organo sono persone che già fanno parte di processi operativi, sono esperti che hanno già il senso di ciò che sta accadendo e possono portare esperienza concreta per sciogliere i nodi e trovare un punto di coordinamento tra i soggetti coinvolti nei processi relativi alla digitalizzazione del Paese”. Una sferzata è arrivata dal Stefania Milo: “In questo tipo di organi mancano sempre le imprese. Ma bisogna farsi anche un esame di coscienza, chiedersi perché il mondo imprenditoriale non viene preso in considerazione quando si tratta di interloquire in maniera credibile con determinati soggetti. Non c’è una vena polemica nella mia considerazione, è un dato di fatto”.

  Su un altro fronte, nei giorni scorsi il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi ha firmato il decreto con il quale si istituisce un fondo di 260 milioni per incentivare la nascita di startup innovative, le quali beneficeranno di finanziamenti a tasso zero. “Non deve tuttavia essere pensabile che ogni volta si debba fare affidamento sui finanziamenti pubblici – ha dichiarato Coppola –  Dobbiamo costruire un Paese dove chi vuole fare impresa non deve morire dietro la burocrazia, e in questo senso la digitalizzazione della Pa può giocare un ruolo fondamentale, e dove il Pil non deriva in maniera pesante direttamente o indirettamente dal pubblico”. Netta la posizione dell’onorevole democratico sulla tassazione dei grandi player del Web: “Occorre affrontare il problema almeno a livello europeo. Qualunque fuga in avanti a livello nazionale servirebbe ad avere notorietà su giornali ma non a risolvere il problema, e rischierebbe invece di aumentare il gap tecnologico con gli altri Paesi”. La chiosa finale di Prosperetti è in materia di fuga dei cervelli: “Lo vedo ogni giorno assistendo le startup, non serve a nulla dire ‘incentiviamo il rientro dei cervelli’ se non si creano condizioni di contesto che rendano il Paese più attrattivo. La stessa idea imprenditoriale in Italia si scontra con una complessità normativa sconosciuta altrove, e già dai primi e fondamentali passi per la fase di avvio dell’attività come la registrazione degli utenti e la ricerca di personale”. 29 settembre 2014

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