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Trieste Next, record di visitatori per il salone europeo della ricerca e della tecnologica. L’intervento del Prof. Alberto Gambino, direttore scientifico di Dimt

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La partecipazione alla quinta edizione di Trieste Next, il salone europeo della ricerca scientifica e tecnologica, ha conosciuto numeri record, con una presenza che, secondo gli organizzatori, ha superanto i 50mila visitatori.

Promosso da Comune, Università e VeneziePost – con la copromozione di Regione Fvg, Area Science Park, Sissa, Camera di Commercio – per tre giorni Trieste Next ha invaso il centro cittadino con incontri, dibattiti, lectio, laboratori, tavole rotonde, spettacoli, attività didattiche e ricreative, incentrate su ricerca scientifica e impresa innovativa, a confronto sul passaggio da homo sapiens a homo technologicus, tema portante di questa edizione dal titolo “Umano Post-Umano”.

Trieste Next non solo ha raccontato e celebrato l’eccellenza scientifica della città di Trieste a livello internazionale, ma ha innescato proficui dialoghi e relazioni tra il mondo della ricerca, delle professioni e quello dell’impresa. Uno scambio quanto mai vivo in Friuli Venezia Giulia, regione d’eccellenza a livello nazionale nel BioHighTech.

Affollati tutti gli spazi e gli appuntamenti in programma, oltre un centinaio, con oltre 150 presenze tra relatori nazionali e internazionali.

Proposte per tutte le età che hanno trovato grande riscontro da parte dei giovani e giovanissimi, con oltre 2500 studenti delle scuole di ogni ordine e grado, oltre 300 studenti arrivati a Trieste da tutta Italia e 150 giovani volontari a supportare gli sforzi organizzativi dei promotori.dsc_0224

Grande riscontro di pubblico anche per il convegno dal titolo “Il diritto digitale: la nuova circolazione dei beni” che ha visto la partecipazione dei massimi esperti della materia quali Giusella Finocchiaro, docente di Diritto privato e di Diritto di internet, Università di Bologna; Alberto Maria Gambino, Prorettore Università Europea di Roma e presidente IAIC-Italian Academy of the Internet Code; Dianora Poletti, docente di Diritto privato e di Diritto dell’Informatica, Università di Pisa, con l’introduzione e la moderazione di Fabio Padovini, docente di Diritto civile, Università di Trieste.dsc_0213

La tavola rotonda si è posta l’obiettivo di fornire approfondimenti sugli aspetti più significativi e problematici della digitalizzazione del Diritto privato.

Particolare attenzione è stata riservata al tema della circolazione dei beni, con riguardo a fattispecie di interesse comune quali le vendite online, l‘ancillary copyright, il contratto digitale in genere e l’interazione della digitalizzazione con la disciplina della successione per causa di morte. foto

Il Prof. Alberto Gambino ha illustrato le nuove proposte europee per il diritto d’autore e  quelle editoriali, argomentando le critiche intorno al tema dell’ancillary copyright, quel nuovo diritto, definito da più parti, sui generis, in virtù del quale agli editori (di giornali, riviste e libri) viene concesso un compenso per ogni forma di ri-utilizzazione dei contenuti digitali protetti dal diritto d’autore, con inevitabile aggravio dei contenuti che viaggiano in rete, un rallentamento della circolazione delle informazioni presenti sul web, limitando di fatto le attività di ricerca degli utenti che utilizzano gli aggregatori digitali (Google news, Pinterest, Huffington Post) e social network quali Facebook e Twitter, comprimendo in maniera eccessiva la libertà di informazione e di essere informati, la libertà di insegnamento, la ricerca scientifica e lo stesso progresso culturale.

Dal canto suo, la Prof. ssa Giusella Finocchiaro ha ricordato come il diritto abbia bisogno di un dove, mentre con internet ci si muova in uno scenario liquido, il prossimo passo  – ha sottolineato –  è il riconoscimento dell’identità digitale a livello mondiale.

La Prof.ssa Dianora Poletti ha segnalato come la nostra identità in rete subisca delle frantumazioni, “i nostri dati vengano scomposti e incrociati continuamente”. Secondo il Prof. Fabio Padovini, infine, cui è tocca il compito di tirare le somme dell’incontro sul digitale, le antinomie e le tensioni rappresenteranno sempre più le caratteristiche del futuro.

per info: www.triestenext.it

30 settembre 2016

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