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Data Protection, il sostegno alle nuove norme europee dai ministri della Giustizia

I ministri della Giustizia riuniti lunedì in Lussemburgo al Consiglio dell’Unione Europea hanno adottato un orientamento generale sulla proposta di regolamento sulla protezione dei dati presentata dalla Commissione e avviata nel 2012 con l’intento di “conferire ai cittadini maggiore controllo sui propri dati personali”. “Grazie alle norme attualizzate – si legge in una nota di Bruxelles – le imprese potranno sfruttare al meglio le possibilità offerte dal mercato unico digitale, sgravandosi di oneri burocratici e godendo della maggiore fiducia dei consumatori. Il maggior rigore e la migliorata coerenza nella disciplina della protezione dei dati aumenteranno la certezza giuridica e pratica per cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni”. Nel marzo 2014 la riforma della protezione dei dati proposta dalla Commissione ha ottenuto il sostegno del Parlamento europeo, mentre il Consiglio ha esortato a adottare tale riforma entro il 2015. Tra i punti che rientrano nell’orientamento generale, l’idea che il regolamento varerà un corpus unico di norme sulla protezione dei dati valido in tutta l’Unione: “Dovendo conformarsi a una sola normativa anziché a 28 – spiega la Commissione – le imprese risparmieranno circa 2,3 miliardi di euro l’anno. Inoltre, le nuove norme andranno in particolare a beneficio delle piccole e medie imprese, per le quali ridurranno gli oneri burocratici. Saranno aboliti gli oneri amministrativi inutili, come le prescrizioni in materia di comunicazione a carico delle imprese, misura che permetterà, da sola, un risparmio di 130 milioni di euro l’anno”. Allo stesso tempo, “sarà potenziato il diritto all’oblio. Quando il cittadino non vuole più che i dati che lo riguardano siano trattati e non sussistono motivi legittimi per conservarli, il responsabile del trattamento deve cancellarli, oppure dimostrare che sono ancora necessari o pertinenti. Il cittadino sarà anche informato meglio in caso di intrusione nei dati che lo riguardano. Il diritto alla portabilità dei dati agevolerà il trasferimento dei dati personali da un prestatore di servizi all’altro”. Ancora, le autorità nazionali indipendenti di protezione dei dati “saranno potenziate per permettere loro di assicurare l’effettiva attuazione delle regole e potranno comminare alle imprese che violano le norme dell’Unione in materia di protezione dei dati sanzioni pecuniarie consistenti nel pagamento di somme fino a 1 milione di euro o pari persino al 2% del fatturato mondiale annuo”. Infine, le norme istituiranno uno “sportello unico” per imprese e cittadini: il fatto di dover interagire con un’unica autorità di controllo “faciliterà e renderà meno costoso per le imprese operare in tutta l’Ue; allo stesso tempo, i cittadini dovranno interagire solo con l’autorità nazionale di protezione dei dati del proprio paese, nella propria lingua, anche se i dati personali che li riguardano sono trattati altrove”. “Questo progresso verso regole migliori e armonizzate sulla protezione dei dati è per me un forte segnale d’incoraggiamento”, ha dichiarato Andrus Ansip, Vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale. “La protezione dei dati è centrale ai fini del Digital single market; costituisce un solido fondamento su cui l’Europa potrà poggiare per sfruttare meglio servizi digitali innovativi come i metadati e il cloud computing”. Vĕra Jourová, Commissaria per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere, ha affermato che “i cittadini e le imprese meritano norme sulla protezione dei dati moderne che stiano al passo dell’evoluzione tecnologica. Il livello elevato degli standard di protezione rafforzerà la fiducia dei consumatori nei servizi digitali, mentre le imprese trarranno beneficio da un corpus unico di norme valido in 28 paesi”. La prima riunione di trilogo tra Parlamento europeo, Consiglio e Commissione è fissata per il 24 giugno e vedrà la partecipazione della stessa Commissaria Jourová. Le tre istituzioni puntano a concordare una tabella di marcia per giungere alla finalizzazione della riforma entro la fine dell’anno in corso. “Verso il nuovo regolamento europeo sulla privacy”, report e video del convegno dell’Accademia Italiana del Codice di Internet 15 giugno 2015

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