skip to Main Content

Nuove tecnologie, maternità surrogata e stepchild adoption nella riflessione di Tv2000 con il Prof. Alberto Gambino

di Eduardo Meligrana “La vicenda è un esempio di come oggi la sovranità si sia spostata all’interno di multinazionali economiche. Il fatto che le grandi multinazionali possano non ottemperare ad un ordine del giudice, alla giurisdizione stessa dello Stato a fronte di problemi di enorme gravità non è ammissibile”. Ad affermarlo, il Prof. Alberto Gambino, ordinario di diritto privato all’Università Europea di Roma, direttore scientifico della Rivista Diritto Mercato e Tecnologia, a commento dell’arresto di Diego Dzodan, numero due di Facebook in America Latina. Dzodan è fino in manette a San Paolo del Brasile su mandato del giudice Marcel Maia Montalvão in base all’articolo 2, comma 1 della legge 12.850/2013, conosciuta “Legge sull’organizzazione penale”, che prevede la reclusione da tre a otto anni ed una multa per coloro i quali impediscano il corretto svolgimento delle indagini su organizzazioni criminali. L’accusa – che segue di qualche giorno l’analoga vicenda che ha visto contrapposti il Governo americano e la Apple – è di non aver consentito l’accesso ai messaggi Facebook e WhatsApp relativi ai profili di alcuni individui sospettati di narcotraffico, i quali, proprio nelle chat, si sarebbero scambiati messaggi relativi ai loro traffici illeciti. Il Prof. Gambino, ospite della trasmissione TgTg-Telegiornali a confronto di Tv2000  con la giornalista e scrittrice Elvia Grazi, ha sottolineato che: “quando occorra operare un bilanciamento tra la sicurezza pubblica e  le esigenze di un’impresa privata, debbano prevalere le  motivate ragioni delle prima. Bene ha fatto, dunque, il magistrato brasiliano a portare fino all’ultima soglia dell’enforcement questo provvedimento. E’ una questione su cui riflettere”, ha concluso Gambino. Oltre all’arresto di Dzodan, il giudice Montalvão ha condannato il colosso di Menlo Park ad una sanzione di un milione di real brasiliani (230 mila euro) da pagare entro un mese. Non si è fatta attendere la reazione di Facebook che ha espresso il proprio rammarico per l’iniziativa assunta dalla magistratura brasiliana: «Siamo molto dispiaciuti per questa misura sproporzionata.Il caso riguarda Whatsapp che agisce separatamente da Facebook. Abbiamo sempre collaborato con le autorità brasiliane». Il Direttore dell’Istituto per la Tecnologia e Società di Rio de Janeiro (ITS-Rio), Carlos Affonso Souza, considera l’arresto del manager come un atto di pressione del governo brasiliano, ma richiama l’accordo di assistenza legale tra il Brasile e gli Stati Uniti circa la raccolta di dati presso società con sede in Usa, come ad esempio WhatsApp. Non è la prima volta che la magistratura brasiliana emette un provvedimento di arresto di un dirigente di una Over the Top. Nel 2012, era toccato a Fabio Josè Silvia Coelho, reo di non aver dato esecuzione ad una ordinanza del tribunale elettorale che imponeva la rimozione da YouTube di due video. Nel corso della trasmissione che ha analizzato e approfondito le notizie degli ultimi giorni maggiormente dibattute, in risposta alle domande del giornalista Cesare Cavoni a proposito di maternità surrogata, il Prof. Gambino ha ricordato come “la legge italiana vieti la surrogazione di maternità ed anche chi lo fa all’estero è perseguibile”. “Quanto alla stepchild adoption  – ha continuato il professor Gambino – il testo attualmente alla Camera è pieno di errori giuridici. Al di là che si possa condividere o meno la legge, sono sicuro che i parlamentari vorranno porre rimedio alle lacune tecnico giuridiche del testo, ciò significa, dunque, che potrebbe non essere approvato così come è adesso”. A parere di Gambino, lo stesso dibattito sulla eventuale riscrittura della legge sulle adozioni che si è aperto ha i caratteri della strumentalità: “Si vuol davvero migliorare una legge che è tutto sommato una buona legge – si è interrogato Gambino – oppure si tratta di un tentativo surrettizio di far rientrare la step child in uno nuovo testo sulle adozioni?”. 2 Marzo 2016

Back To Top