skip to Main Content

“Contagio Sismico”, la nota del Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria

Ogni volta che si sviluppa un terremoto lungo una superficie di  faglia, la zona ipocentrale si scarica (rilassamento) e vengono  caricati i volumi adiacenti (lateralmente) alla faglia stessa.

Tali  volumi, sottoposti ad un nuovo stato di stress, possono cedere  (rompersi) e generare terremoti a loro volta. Sono processi di propagazione laterale della sismicità (contagio)  relativamente frequenti, già osservati in altre aree sismiche della  Terra come per esempio in Turchia, California e Haiti.

Questo processo sta coinvolgendo l’Appennino centrale in questi mesi.  Il terremoto si è spostato da Amatrice verso nord, nell’area di Visso  e Ussita, e da questi luoghi oggi nuovamente verso sud nell’area di  Norcia, dove il terremoto di Amatrice di agosto si era arrestato.

Gli  intervalli di tempo tra un terremoto forte ed una altro forte  adiacente possono essere di anni o decine di anni, ma anche giorni o  mesi come sta accadendo oggi in Appennino centrale.

Purtroppo non siamo in grado di prevedere quando e come tale sequenza  sismica andrà a scemare, né possiamo in linea teorica escludere altri  terremoti forti come e più di quelli avvenuti fino ad oggi in aree  adiacenti a quelle colpite in questi mesi.

Va però detto che se da una parte questa sequenza è fortemente  preoccupante, dall’altro lato la propagazione laterale fa sì che si  verifichino una serie di terremoti forti ma non fortissimi.

Molto  peggio sarebbe se tutti questi segmenti della facomunicaglia  (Amatrice, Visso, Norcia) si fossero mossi tutti insieme generando un  terremoto di magnitudo almeno 7.0.

30 ottobre 2016

Back To Top