Olanda, store di eBook usati batte editori e resta online. Si riapre il dibattito sulla cessione dei contenuti digitali di seconda mano

Rivendita di eBook di seconda mano, si può. O, almeno, in Olanda. Lo store che mette a disposizione dei propri clienti libri elettronici usati TomKabinet, infatti, ha ottenuto una storica vittoria davanti ad una Corte di Amsterdam al termine di una disputa nella quale era stato trascinato da un gruppo di editori dei Paesi Bassi. Stando a quanto riferisce TorrentFreak, la Corte ha definito zona grigia quella in cui opera lo store, rigettando la richiesta di ingiunzione avanzata dagli editori, spaventati dalla possibilità che la rivendita di copie digitali di seconda mano ma perfettamente uguali alle originali possa danneggiare il loro già precario business. Questi ultimi dovranno anche pagare circa 24mila euro di spese legali e assistere impotenti all’effetto boomerang generato dalla querelle legale; in poche ore, infatti, TomKabinet è finito offline per un sovraccarico di utenza, una vero boom di visite che è tuttavia solo la punta dell’iceberg delle dinamiche che la decisione della Corte olandese è destinata ad innescare. La questione della rivendita di prodotti digitali è infatti già da anni al centro di vivaci dibattiti; se la Corte di Giustizia dell’Unione Europea aveva stabilito nel luglio 2012 come fosse lecito, per un consumatore, cedere a terzi un software regolarmente acquistato anche laddove non esisteva una relativa copia fisica, diversa appare la situazione per quanto attiene contenuti dell’industria dell’intrattenimento; le differenze principali risiedono in una giurisprudenza dissimile tra le due sponde dell’Atlantico ma anche nei differenti tipi di licenze e accordi che si stipulano tra rivenditore e acquirente al momento dell’acquisto, che nel caso di libri e tracce musicali non sempre è tale. Come nel caso degli Mp3 collezionati nella libreria di iTunes; ancora nel 2012 era circolata la notizia che l’attore americano Bruce Willis avesse deciso di fare causa alla Apple dopo aver scoperto di non poter lasciare in eredità il suo tesoro musicale, notizia rivelatasi poi falsa, ma non per questo non verosimile, visto che l’impossibilità di tale pratica è reale e quello che ci sembra un acquisto è più simile ad un noleggio. Ma la stessa Apple, insieme ad Amazon, è stata protagonista nell’aprile del 2013 dell’annuncio in merito alla presentaizone di brevetti proprio in merito alla messa a punto di un sistema di protezione dei file che avrebbe permesso la rivendita di contenuti digitali usati. Nelle stesse ore, un giudice di New York fermava le attività del rivenditore di file musicali RediGi, sollevando ulteriori dubbi e perplessità sui reali diritti che il consumatore può vantare sui contenuti per i quali paga, e su quali diritti di riflesso restino nelle mani del noleggiatore. Nodi che di sicuro stanno già diventando più stretti in queste ore dopo l’annuncio dei nuovi piani di abbonamento per la fruizione di eBook da parte di Amazon e alla luce del fatto che lo streaming, dove panta rei senza lasciare contenuti nelle mani dell’utente consumatore (al netto delle copie temporanee sui dispositivi) ha ormai sorpassato le pratiche di downloading. LEGGI “eBook, per il 35% degli editori scarsa alfabetizzazione informatica penalizza diffusione. Ma il numero cresce e livella differenze territoriali. Rapporto Istat su libri e lettura” In Italia nel 2012 sono 5 milioni 224mila le persone di 6 anni e più che hanno dichiarato di avere letto o scaricato libri online o eBook, valore pari al 17,3% delle persone che hanno utilizzato Internet negli ultimi tre mesi ed al 9,1% della popolazione di 6 anni e più. Dati in percentuale – I colori sulle Regioni sono riferiti alla percentuale di persone maggiori di 6 anni che hanno letto almeno un libro negli ultimi 12 mesi  – Elaborazione grafica di Marco Ciaffone  52,1% e oltre Dal 43,1% al 52% Dal 34,1% al 43% Fino al 34% 24 luglio 2014