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Smartphone per localizzare i dispersi in montagna: dal Garante Privacy arriva il via libera

Il Garante Privacy ha dato l’ok all’uso di nuove tecnologie volte alla geolocalizzazione di persone disperse in montagna, “capaci di rendere ancora più rapide, efficienti e precise le operazioni di soccorso”. I due nuovi sistemi, sottoposti al vaglio dell’Autorità dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, trasmetteranno i dati di geolocalizzazione dello smartphone dei dispersi a una centrale operativa dedicata del Cnsas, senza l’intermediazione dell’operatore telefonico e il consenso delle persone da soccorrere. La localizzazione avverrà solo dopo l’attivazione formale delle ricerche da parte del 118 (Sanità), del 115 (Vigili del Fuoco) o dell’Autorità di Pubblica Sicurezza. “I dati raccolti – assicura il Garante – riguarderanno esclusivamente la posizione geografica dei dispersi e saranno acquisiti solo per il tempo necessario alla loro localizzazione, allo scopo di salvaguardarne la vita o l’integrità fisica. Non sono stati ravvisati ostacoli all’utilizzo di queste nuove tecnologie alla luce di quanto indicato nel provvedimento del 19 dicembre 2008, con il quale si è ritenuto lecito acquisire dati sulla localizzazione dei dispersi, per salvaguardarne l’incolumità, anche senza il consenso degli interessati”. 24 febbraio 2014

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