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Patto di Milano si allarga al Brasile. Il Console Generale di Porto Alegre Occhipinti: “Circoli virtuosi a beneficio di tutti gli stakeholders”

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logo-Milan-Urban-Food-Policy-PactGarantire cibo sano promuovendo al contempo la sostenibilità dei sistemi alimentari per ridurre gli sprechi. Sono in estrema sintesi i principali obiettivi del Milan Urban Food Policy Pact, documento nato in occasione di Expo 2015 e al quale hanno già aderito oltre cento città nel mondo. E dopo Belo Horizonte, ha recentemente sottoscritto il protocollo anche un’altra città del Brasile, Porto Alegre. “Lo scorso 30 novembre – spiega Nicola Occhipinti, Console Generale italiano nella Capitale dello Stato più meridionale del Paese – ho partecipato alla cerimonia della firma del Patto di Milano da parte del sindaco di Porto Alegre, José Fortunati, doppio cittadino, svoltasi in una fattoria della Zona Rural della città in presenza di numerose istituzioni pubbliche e private, tra cui agricoltori, imprese, Ong e scuole. All’indomani della firma il sindaco Pisapia ha indirizzato al suo omologo gaucho una lettera di felicitazioni e di seguiti operativi”. Nicola Occhipinti“Come noto – prosegue Occhipinti – il Pact è un processo che coinvolge città dei cinque continenti like minded nelle politiche di gestione dell’alimentazione a chilometro zero a cui l’Amministrazione del Capoluogo lombardo tiene particolarmente. Questa sede, di concerto con questa Camera di Commercio e in coordinamento con il Consolato Generale del Brasile a Milano, ha fornito un contributo nella preparazione della missione della delegazione della città di Porto Alegre a Expo 2015 e in altre Province della Lombardia svoltasi la scorsa estate, propedeutica alla firma del Patto di Milano. Il documento a esso annesso contiene valori quali la condivisione delle conoscenze in rete, il rispetto dell’ambiente e la sostenibilità, principi indispensabili per trasmettere alle future generazioni il nostro piccolo pianeta in condizioni accettabili. Se non migliori”. “È sempre gratificante – conclude Occhipinti – ricevere la conferma che l’Italia e il Brasile, grazie alle rispettive eccellenze nel campo della catena alimentare a chilometro zero, dello slow food e del rispetto dell’ambiente, e in un contesto di sinergie fra settore pubblico e privato, apprendano mutualmente dalle utili esperienze dell’una e dell’altro, innescando circoli virtuosi a beneficio di tutti gli stakeholders“. Ma quale è il ruolo delle tecnologie nel percorso che porta all’applicazione dei valori contenuti nel documento? A rispondere alla domanda è la Dott.ssa Tania Pires che proprio nella Zona Rurale di Porto Alegre risiede: “Ausilio nelle best practise di sostenibilità, quali riduzione delle emissioni di anidride carbonica in ragione della produzione e del consumo locale a km zero, oltre a innovazione della matrice energetica grazie alla possibilità di utilizzazione di energie rinnovabili, nuove tecnologie applicate alla produzione, come fra l’altro coltivazioni protette, irrigazioni controllate, riciclo dell’acqua. Non ci sono ancora aziende o start-up che affiancano i contadini dell’area interessata, ma da molto tempo il Comune sente la necessità di portare queste iniziative nella Zona Rurale. Auspichiamo che il Patto consenta di concretizzare lo sviluppo di tali partnership”. “Come Zona Rurale, siamo in contatto con la Regione Emilia Romagna – prosegue Pires – per sviluppare delle partnership con organismi industriali italiani. Concepiamo questo tipo di collaborazioni come win win, considerando la vocazione della nostra regione e l’expertise delle imprese italiane. La nostra prima iniziativa è lo studio di viabilità della coltivazione di semi di lino (linhaça) organici a scopo di alimentazione funzionale, nonché per l’industria tessile e per la produzione di lino organico”. “Non possediamo ancora energie rinnovabili nella Zona Rurale di Porto Alegre – conclude – e ci rammarichiamo per la nostra ridotta capacità di investimento in tale area. Una Zona Rurale con produzione prevalentemente organica necessita dell’utilizzo di energie rinnovabili. La ricerca di tale sostegno è parte integrante del nostro progetto”. 21 dicembre 2015

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