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Scuola, dal Miur 140 milioni per gli “ambienti digitali”

Dalle aule aumentate ai laboratori mobili fino agli spazi alternativi per l’apprendimento: per la realizzazione di “ambienti digitali” per l’apprendimento nella scuola italiana il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha previsto uno stanziamento di 140 milioni di euro in un nuovo avviso pubblicato nell’ambito del PON – Programma Operativo Nazionale (FSE-FESR) 2014-2020. “Questo avviso è uno dei tasselli del Piano complessivo di investimenti che faremo sulla scuola digitale e che presenteremo il 27 ottobre al Miur”, ha dichiarato il Ministro Stefania Giannini: “Un Piano che metterà la tecnologia al servizio della didattica attraverso formazione degli insegnanti e una maggiore attenzione alle competenze degli studenti”. In un Paese dove oltre la metà degli studenti acquisisce competenze digitali da autodidatta o direttamente al lavoro, “è essenziale – chiosa il ministro – che le scuole colgano l’opportunità dei nuovi bandi che non riguardano più solo il Sud ma l’intera Italia”. Le scuole del I e II ciclo hanno tempo fino al prossimo 30 novembre per presentare i loro progetti che potranno riguardare:

  • Spazi alternativi per l’apprendimento: ambienti in genere più grandi delle aule per accogliere attività diversificate, più classi, gruppi di classi (verticali, aperti, ecc.), in plenaria, per piccoli gruppi,  con arredi e tecnologie per la fruizione individuale e collettiva, che permettano la rimodulazione continua degli spazi in coerenza con l’attività didattica prescelta. Uno spazio simile può essere finalizzato anche alla formazione dei docenti, interna alla scuola o sul territorio;
  • Laboratori mobili: dispositivi e strumenti mobili (per varie discipline, esperienze laboratoriali, scientifiche, umanistiche, linguistiche, digitali e non) in carrelli e box mobili, a disposizione di tutta la scuola, che possono trasformare un’aula “normale” in uno spazio multimediale e di interazione; l’aula si trasforma così in uno spazio in grado di proporre una varietà di configurazioni: dai modelli più tradizionali al lavoro in gruppi;
  • Aule aumentate dalla tecnologia: un numero congruo di aule tradizionali arricchite con dotazioni per la fruizione collettiva e individuale del web e di contenuti, per l’interazione di aggregazioni diverse in gruppi di apprendimento, in collegamento wired o wireless, per una integrazione quotidiana del digitale nella didattica.

  “Per supportare le scuole nella fase di progettazione – si legge in una nota del Miur  – è a disposizione un servizio di help desk. A breve sarà on line anche una galleria fotografica con 3 modelli di ambienti che potranno essere realizzati grazie ai fondi”. Media e minori – Si è svolto intanto in mattinata, presso l’istituto comprensivo Regina Margherita di Roma, un incontro su “Media e Minori: cosa fare e come difendersi dalle insidie del web”, iniziativa inserita nella campagna informativa con la quale il Corecom Lazio punta a diffondere la consapevolezza dei rischi e dei pericoli derivanti dalla navigazione in Internet e dall’utilizzo non corretto di strumenti e applicazioni multimediali. Il progetto, partito con l’avvio dell’anno scolastico, è rivolto ai minori che frequentano le scuole primarie e secondarie di primo grado della regione. Tra le iniziative programmate è previsto lo svolgimento di incontri informativi cui parteciperanno oltre ai ragazzi, anche coloro che nella vita reale sono i loro primi interlocutori: vale a dire insegnanti, educatori sociali e famiglie. È prevista la partecipazione della Polizia Postale e delle Comunicazioni, della Direzione generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio, dell’Agcom e di altre istituzioni che daranno un importante contributo agli incontri attraverso le loro testimonianze. “Il Corecom in questo modo – ha dichiarato il Presidente Michele Petrucci – vuol svolgere non soltanto un ruolo di garanzia e controllo ma anche di sostegno ed aiuto a docenti e genitori e ai nostri ragazzi nell’ottica della prevenzione. Anche in questa occasione abbiamo riscontrato l’interesse e la grande sensibilità dei giovanissimi al tema della navigazione sicura. Superata infatti la timidezza iniziale gli studenti, nell’interazione con la Polizia Postale, manifestando i propri dubbi ed aprendosi al confronto, hanno potuto comprendere con semplicità i pericoli dai quali occorre guardarsi nell’utilizzare Internet ed i social network”. I dirigenti scolastici che intendono far aderire i loro istituti al progetto possono trovare informazioni nella relativa pagina sul sito dell’ente.   21 ottobre 2015

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