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Mercato unico digitale, la Commissione UE: “I confini nazionali sono ancora un ostacolo. Internet è la risposta, ma alle giuste condizioni”. Italia quartultima per prestazioni complessive

Punteggio Prestazione Digitale DESI 2015

“Sono innumerevoli le opportunità digitali in attesa di essere sbloccate a vantaggio dei cittadini e delle imprese europei. Dagli acquisti allo studio online, al pagamento delle bollette o all’utilizzo di servizi pubblici: Internet è la risposta, ma alle giuste condizioni”. Queste le conclusioni con le quali la Commissione Europea accompagna la pubblicazione dell’ultimo Digital Economy and Society Index, rapporto che dimostra la “per nulla uniforme digitalizzazione dei paesi all’interno dell’UE” e che “i confini nazionali continuano a rappresentare un ostacolo a un vero e proprio mercato unico digitale, una delle priorità fondamentali della Commissione Juncker”. Il rapporto DESI fornisce un’istantanea, per ogni paese, della connettività (quanto è diffusa, rapida e accessibile la banda larga), delle competenze Internet, dell’utilizzo delle attività online, dello sviluppo delle principali tecnologie digitali (fatture elettroniche, servizi di cloud, commercio elettronico, ecc.) e dei servizi pubblici digitali quali i servizi di amministrazione e sanità elettroniche. Sono essi alcuni degli indicatori che, combinati, formano un indice che serve a classificare ciascun paese in base alla sua “prestazione digitale”. I dati si riferiscono principalmente al 2013 e al 2014. La qualità della “esperienza digitale” per i cittadini europei varia in maniera significativa tra le diverse zone geografiche, con la punta d’eccellenza rappresentata dalla Danimarca, con un punteggio di “prestazione digitale” pari a 0,68 su un massimo di 1, e, all’opposto, le prestazioni più basse come quelle della Romania (con un punteggio pari a 0,31). Punteggio Prestazione Digitale DESI 2015 Una classifica che vede purtroppo l’Italia al venticinquesimo posto su 28 con un punteggio complessivo di 0,36 (di seguito il profilo completo del nostro Paese).

Istat: “Solo l’8,7% della popolazione legge libri online e scarica eBook. Ma il 93% delle imprese si connette in banda larga”

Tornando ad allargare il focus sul Continente, si evidenzia che la maggior parte dei cittadini europei usi Internet regolarmente: il 75% nel 2014 (il 72% nel 2013), con percentuali che variano dal 93% del Lussemburgo al 48% della Romania. I cittadini europei desiderano inoltre accedere a contenuti audiovisivi online: il 49% degli utenti europei di Internet ha utilizzato o scaricato giochi, immagini, film o musica. Il 39% dei nuclei familiari che possiedono un televisore guarda video on demand. Le piccole e medie imprese incontrano difficoltà nel commercio elettronico: solo il 15% delle PMI vende online e meno della metà di questa percentuale vende all’estero. I servizi pubblici digitali sono una realtà quotidiana in alcuni paesi, ma quasi inesistenti in altri: il 33% degli utenti europei di Internet ha utilizzato formulari online per inviare informazioni alle autorità pubbliche, con percentuali che variano dal 69% della Danimarca al 6% della Romania. Il 26% dei medici di famiglia in Europa utilizza prescrizioni elettroniche che vengono trasferite ai farmacisti tramite internet, con percentuali che variano però dal 100% in Estonia allo 0% a Malta. “Questi dati – è il commento di Andrus Ansip, Vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale – dimostrano che l’Europa sta diventando digitale e che i cittadini europei godono di nuovi, eccellenti servizi. La stragrande maggioranza degli europei usa Internet: i cittadini desiderano accedere a contenuti online e noi dobbiamo facilitare quest’accesso. Un mercato unico digitale può offrire loro un accesso più ampio, aiutare le imprese a innovare e a crescere e rafforzare la fiducia nei servizi online quali l’amministrazione elettronica o i servizi bancari via Internet. La Commissione europea farà in modo che questo accada”. Günther H. Oettinger, Commissario responsabile per l’Economia e la società digitali, ha sottolineato come “siano radicalmente cambiate le modalità con cui si guardano i film: le persone guardano ancora le serie preferite in televisione, ma un numero considerevole, pari al 40%, guarda anche video su richiesta e film online. Dobbiamo adattarci alle esigenze dei cittadini e pensare di adeguare la nostra strategia”. L’indice digitale è particolarmente rilevante dato che la Commissione europea sta elaborando la propria strategia per il mercato unico digitale, che sarà presentata nel mese di maggio con l’obiettivo di “creare le condizioni adeguate affinché le imprese e i cittadini europei facciano un uso migliore delle grandi opportunità offerte dalla tecnologia digitale al di là dei confini nazionali. Con la creazione di un mercato unico digitale nei prossimi cinque anni l’Europa potrà generare fino a 250 miliardi di euro di ulteriore crescita e centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro”. 25 febbraio 2015

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