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Linee guida per l’effettuazione dei pagamenti elettronici a favore delle Pa e dei gestori di servizi pubblici: un breve commento alla determina

di Martina Provenzano [*] Il 7 febbraio scorso sono state pubblicate in G.U. le Linee guida per l’effettuazione dei pagamenti elettronici a favore delle pubbliche amministrazioni e dei gestori di servizi pubblici  (determina commissariale n. 8/2014 DIG). Il documento, predisposto dall’Agenzia per l’Italia Digitale, sentita la Banca d’Italia, risulta fondamentale ai fini dell’attuazione del percorso intrapreso dal legislatore italiano per agevolare le relazioni tra cittadini, imprese e P.A., secondo quanto indicato dall’Unione Europea a partire dalla direttiva 2007/64/CE . La direttiva citata, relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno, rappresenta la cornice normativa di riferimento del progetto SEPA (Single Euro Payments Area) , promosso dalla Banca Centrale Europea e dalla Commissione europea: grazie alla realizzazione di un’unica area di pagamenti, si è voluto garantire ai cittadini europei maggiore facilità e sicurezza per tutte le transazioni effettuate in Euro, con mezzi di pagamento diversi dal contante. Il d. lgs. n. 11/2010 ha attuato la direttiva del 2007 attraverso un doppio intervento: il primo, sulle condizioni dell’offerta dei servizi di pagamento all’utenza finale, il secondo, sugli istituti abilitati ai servizi di pagamento all’interno dell’UE. Il legislatore nazionale, inoltre, ha designato la Banca d’Italia quale autorità di vigilanza sul sistema dei pagamenti, nonché quale autorità competente ad emanare ulteriori disposizioni attuative. Successivamente, il legislatore ha operato ulteriori interventi. L’art. 6, comma 5, d.l. n. 138/2011, ha previsto la realizzazione, ad opera dell’Agenzia per l’Italia Digitale, di una “piattaforma tecnologica per l’interconnessione e l’interoperabilità tra le pubbliche amministrazioni e i prestatori di servizi di pagamento abilitati”. Analogamente, l’art. 15, d.l. n. 179/2012, sostituendo l’art. 5 del CAD, e modificando per intero il previgente Sistema Informatizzato dei Pagamenti della Pubblica Amministrazione (SIPA), nonché l’Ordinativo Informatico Locale (OIL), ha disciplinato ex novo diritti e obblighi nascenti dall’effettuazione di pagamenti con modalità informatiche. Infine, il disegno di riforma, volto al conseguimento di una maggiore semplificazione e razionalizzazione del settore pubblico, è stato completato con il d.m. n. 55/2013 del Ministero dell’Economia e delle Finanze, in materia di emissione, trasmissione e ricevimento di fatture elettroniche. In conformità alle Linee guida in commento, le P.A. (centrali e locali) avranno l’obbligo di inviare un’apposita lettera di adesione all’AgID, così da collegarsi al Nodo dei Pagamenti-SPC, ex art. 81 CAD, per ricevere incassi e pagamenti dall’utenza. Stesso obbligo graverà sui gestori di servizi di pubblica utilità che, grazie ad un unico accordo centrale con l’AgID, verranno collegati all’infrastruttura di interconnessione, alla stregua di tutti gli altri aderenti a livello nazionale. La disciplina  dello scambio di informazioni tra la P.A., i gestori di pubblici servizi e i prestatori di servizi di pagamento, è contenuta nelle “Specifiche Attuative del Nodo dei Pagamenti-SPC”, primo documento allegato alle Linee guida. Il secondo documento allegato alle Linee guida, e denominato: “Specifiche attuative dei codici identificativi di versamento, riversamento e rendicontazione”, indica, invece, le modalità con cui dovranno essere definiti i codici necessari per la riconciliazione del pagamento. L’impianto strategico-operativo predisposto dalle Linee guida sembra essere stato costruito nel solco dell’esperienza degli altri Stati membri dell’UE che hanno realmente creato le condizioni per la diffusione e l’uso della moneta elettronica per i pagamenti, anche in favore della P.A. Al centro di tale sistema appare essere stato posto il cittadino, il quale non solo avrà la libertà di scegliere il canale di pagamento preferenziale, potendosi preventivamente informare sull’ammontare dei costi dell’operazione, ma verrà altresì agevolato nel corso delle eventuali fasi di riconciliazione, grazie alla memorizzazione dei pagamenti attesi in un apposito archivio elettronico. In definitiva, sembra potersi ritenere che l’intervento in commento rappresenti un ulteriore e concreto passo in avanti verso una P.A. più efficiente e trasparente, sotto l’egida dei principi costituzionali e, in particolare, dell’articolo 97 della Costituzione.

[*] Dottoranda di ricerca in “Categorie giuridiche e nuove tecnologie” presso l’Università Europea di Roma

 

Immagine in home page: Digitpa.gov.it

 

12 marzo 2014
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