Oreste Pollicino* e Pietro Dunn, in “Intelligenza artificiale e democrazia” (Egea), esplorano l’impatto dell’intelligenza artificiale…
Uso di Internet, l’Italia cresce ma resta in ritardo rispetto all’Europa. A certificarlo i numeri Istat
“In ritardo rispetto all’Europa e con forti differenze territoriali, sociali, di genere e di generazione”. È l’impietosa sintesi con la quale l’Istat presenta i dati riferiti a “La capacità di usare Internet e le tecnologie della comunicazione“, sezione del secondo Rapporto sul benessere equo e sostenibile in Italia (Bes 2014), presentato ieri a Roma. Nel 2013, il 56% delle persone tra i 16 e i 74 anni ha usato Internet almeno una volta a settimana, con un aumento di 3,4 punti percentuali rispetto all’anno precedente quando la quota di utenti era del 52,6%. Ma la distanza rispetto alla media europea (72%) è ancora ampia (16 punti percentuali) e l’Italia si situa agli ultimi posti della graduatoria. Il divario con la media europea era di 10 punti percentuali nel 2004 ed è aumentato nel periodo 2005-2008 fino a raggiungere i 19 punti percentuali per poi ridursi leggermente. Dal punto di vista geografico, si riducono le differenze tra il Nord e il Centro del Paese ma rimangono sostanzialmente invariate quelle tra Nord (60,7%) e Mezzogiorno (47,1%). Persistono, inoltre, differenze nell’uso di Internet tra grandi e piccoli comuni, anche a causa di una copertura di rete che non raggiunge tutti i piccoli centri. Si riducono, invece, le differenze generazionali, in particolare tra i giovani di 16-24 anni e gli adulti tra i 55 e i 64 anni. Il divario è ancora ampio poiché i giovani usano Internet almeno una volta a settimana in più dell’80% dei casi mentre tra i 55-64enni siamo al 40%. Tuttavia, tra il 2012 e il 2013 è proprio in questa fascia d’età che si sono registrati gli incrementi maggiori (più di 5 punti percentuali) con una riduzione importante delle differenze. Aumenta, inoltre, di quasi 6 punti per- centuali la quota di utilizzo di Internet tra le persone di 35-44 anni, che passa dal 62% del 2012 al 67,8% del 2013, avvicinandosi a quella dei giovani di 16-24 anni. Si riduce anche il divario tra uomini e donne: da 10,7 punti nel 2012 a 9,1 nel 2013. Tra i giovani di 16-24 anni non ci sono differenze di genere nell’uso di Internet. Il divario tecnologico a favore degli uomini si accentua a partire dai 35 anni e raggiunge il massimo tra le persone di 60-64 anni, anche se nell’ultimo anno si è avuto un recupero delle donne in quasi tutte le classi d’età. Le differenze sociali restano forti ma sono in leggera diminuzione. La quota di chi utilizza Internet settimanalmente aumenta tra le persone con al massimo la scuola dell’obbligo (dal 30,4% al 32,8%) e soprattutto tra gli individui con diploma (dal 68,7% al 73,1%), mentre tra i laureati l’uso di Internet è rimasto sostanzialmente stabile (dall’84,6% al 85,7%). Si riducono anche le differenze dovute alla professione: in particolare, tra gli operai e apprendisti l’uso di Internet aumenta dal 48% del 2012 al 51,5% del 2013 e tra i lavoratori in proprio e coadiuvanti dal 55,3% al 60,4%. In entrambi i casi siamo, però, ancora lontani dai livelli dei dirigenti, imprenditori, liberi professionisti e dei direttivi, quadri e impiegati che superano l’83%.
LEGGI ANCHE
Persone di 6 anni e più che dichiarano di aver utilizzato Internet negli ultimi tre mesi (percentuale)
- “Cittadini e nuove tecnologie, la sintesi dei dati dell’Istat nei grafici di Dimt“
- “Cittadini e nuove tecnologie, l’Istat fotografa i numeri delle famiglie italiane“
27 giugno 2014