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Privacy Shield, nuovo ricorso alla Corte Ue

Un nuovo ricorso si abbatte sul Privacy Shield, l’accordo sul trasferimento dei dati personali dei cittadini europei verso gli Usa.

Due associazioni francesi hanno impugnato l’accordo dinanzi alla Corte di Giustizia. Si tratta de “La Quadrature du Net”, cioè il service provider internet senza scopo di lucro “French Data Network” e l’associazione settoriale “Federation FDN”, che hanno messo in discussione il Privacy Shield facendo  così seguito all’azione giudiziaria già intrapresa dal gruppo irlandese Digital Rights Ireland, ONG che tutela i diritti civili online.

L’accordo Privacy Shield è stato siglato all’inizio di quest’anno dopo che la più alta corte dell’Unione europea aveva annullato la precedente intesa, il Safe Harbour, necessario per disciplinare il trasferimento dei dati personali degli europei verso gli Stati Uniti.

In base al diritto europeo, le aziende e gli individui possono impugnare gli atti comunitari, entro due mesi dall’entrata in vigore dinanzi ai giudici dell’Unione se sono direttamente interessati dalle disposizioni.

Successivamente, è necessario appellarsi ai tribunali nazionali, un processo che richiede più tempo. I ricorsi, quindi, potrebbero essere dichiarati inammissibili se il tribunale europeo ritenesse che le associazioni non sono direttamente interessate dalle disposizioni.

Christian Wigand, portavoce della Commissione europea, ha spiegato: “non commentiamo i procedimenti giudiziari in corso. Come spiegato dall’inizio, la Commissione è convinta che il Privacy Shield sia all’altezza dei requisiti della Corte di giustizia Ue che sono stati usati come base per le negoziazioni con gli Usa”.

10 novembre 2016

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