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Il Big Match Juve – Bayern Monaco riaccende la pirateria

Foto Dichiarazione Prof Gambino

di Eduardo Meligrana Sono stati ben 469 i siti illegali che domenica 14 febbraio hanno piratato i contenuti sportivi di Mediaset. A darne notizia è Il Sole 24 Ore di oggi che, in un articolo a firma di Andrea Biondi, affronta il tema degli streaming illegali in vista delle competizioni sportive europee. A dare fuoco alle polveri, è il Big Match di Champions Juventus – Bayern Monaco di mercoledì prossimo, trasmesso proprio da MediasetPremium. Un allarme pirateria ben presente dai principali operatori tv italiani Mediaset, Sky, Rai, Discovery e La7 che, secondo i calcoli di Mediobanca, ha determinato un 13% in meno di ricavi aggregati tra il 2010 ed il 2014 con una conseguente caduta della raccolta pubblicità del 21, 7% e di 319 milioni di euro di perdite reali in quattro anni per tutti i maggiori player italiani. A far bene sperare le tv italiane, però, ci ha pensato il Tribunale di Milano che, su istanza di Mediaset, ha stabilito l’oscuramento di “Rojadirecta” – che trasmetteva illegalmente le partite di Serie A e di Champions –  obbligando un Isp ad inibire l’accesso al sito e fissando al contempo una penale di 30 mila euro per ogni giorno di ritardo nell’ esecuzione del provvedimento. Una sentenza storica che per la prima volta in Italia ha posto l’accento sul fondamentale ruolo dei provider con il blocco (sia ai Dns sia agli indirizzi Ip associati) di tutti i siti con il nome “Rojadirecta”, indipendentemente dunque dal paese in cui erano stati registrati. Il sito, infatti, trasmetteva eventi sportivi i cui diritti televisivi sono stati acquistati, per la maggior parte, da Sky e Mediaset, che hanno investito grosse somme di denaro per la distribuzione dei contenuti. Per la Champions, ben 714 milioni sono stati investiti da Mediaset per 3 anni, mentre ammontano a 100 milioni gli investimenti di Sky per l’EuropaLeague per il prossimo triennio, cui si aggiunge il miliardo speso da entrambi i grandi player per la Serie A 2015 – 2018. Non tutti i fornitori di connettività, però, hanno accolto e si sono adeguati allo spirito del pronunciamento del Tribunale di Milano, lasciando di fatto chance di manovra allo streaming illegale e gratuito alla maniera di “Rojadirecta”. “Il più grande, vale a dire Telecom, non lo ha ancora fatto”, osserva l’avvocato Longhini. “Il ruolo degli operatori di rete è fondamentale”, afferma il professore Alberto Gambino, ordinario di diritto privato e presidente Iaic (Italian Academy of the Internet Code). “Imporre ai fornitori di accesso di oscurare i siti pirata con il blocco non solo dei Dns ma anche degli Ip, permette – conclude Gambino – di evitare che il facile trasferimento da un dominio all’altro vanifichi l’operato dei titolari dei diritti”. foto dichiarazione prof gambino

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