skip to Main Content

L’Asia digitale: nomi e numeri di un’espansione da record a colpi di smartphone e innovazione

Tencent

Il 2015 si apre con la consapevolezza che una sempre più importante porzione della digital economy globale è veicolata sui mercati asiatici, e che i grandi player orientali stanno puntando ad espandersi anche al di fuori dei vari confini nazionali. TencentHuawei, Xiaomi e Lenovo sono sono alcuni dei giganti che nei rispettivi settori stanno producendo volumi d’affari miliardari in un trend che li vede passare spediti dall’imitazione, che ne ha caratterizzato i primi passi, all’innovazione, mentre il fattore demografico permette alle applicazioni di messaggistica e di eCommerce locali di affermarsi come leader globali del comparto che nei prossimi anni guiderà un’ulteriore espansione dei mercati connessi: il mobile. E così, mentre l’Europa è impegnata nella regolamentazione dei colossi tecnologici statunitensi, i giri di affari delle società asiatiche stanno aumentando velocemente, con la maggior parte delle startup tecnologiche che oggi proviene dal di fuori della Silicon Valley e ben quattro su dieci tra le più grandi compagnie del web in termini di quotazioni di borsa sono basate in Asia. I players – Come fotografato già nell’estate scorsa dal GuardianLenovo si è affermato come il più grande produttore di PC al mondo, scavalcando l’americana HP, e come il terzo produttore mondiale di smartphone dopo Samsung e Apple. Al contempo, Huawei è il secondo più grande fornitore di strumentazione per le telecomunicazioni dopo la svedese Ericsson; in Europa, le sue vendite di smartphone sono più che raddoppiate nello scorso anno, dal momento che i consumatori sensibili al prezzo hanno optato per strumenti più economici, non tenendo conto del brand. Xiaomi è a sua volta il terzo produttore di smartphone al mondo dopo aver ottenuto buoni risultati in Cina e nei paesi asiatici confinanti, anche se non è ancora chiaro quanto sia in grado di fare in altri Paesi dove dovrà scontare la maggiore concorrenza di Samsung ed Apple. La compagnia è stata in ogni caso di recente valutata per 45 miliardi di dollari, più di qualsiasi altra startup tecnologica al mondo.

tencent
via nytimes.com
Tencent Holdings è invece la quinta più grande compagnia del web (operante unicamente su Internet) nel mondo, in una classifica che la vede preceduta dalle sole Google, Amazon, Facebook ed Ebay; con 650 milioni di utenti sulla sua app di messaggi QQ, Tencent non è ancora noto al di fuori della Cina dal momento che non ha ancora tentato di competere sulle piattaforme oltreconfine. Sul versante dei motori di ricerca, Baidu è il più usato in Cina, dove Google ha un numero molto limitato di utenti search. Baidu ha istituito centri di ricerca e uffici a Singapore, in Australia, India e Brasile, ed ha assunto di recente il ricercatore di Stanford Andrew Ng, un ex impiegato di Google, a dirigere il centro di ricerca su intelligenza artificiale recentemente aperto nella Silicon Valley. LEGGI Il search in continuo movimento: i protagonisti di un mercato in evoluzione  La compagnia di eCommerce Alibaba, infine, ha di recente presentato la più grande offerta pubblica iniziale (IPO) della storia. Progetta di lanciare una versione internazionale del suo marketplace online Taobao per servire i consumatori di tutto il mondo in più lingue e sta investendo ampiamente nel suo sistema operativo per smartphone. Innovazione – Si accennava alla metamorfosi di operatori che sono passati dall’imitazione dei giganti già affermati nei mercati occidentali ad un percorso basato su sempre maggiori investimenti in ricerca e sviluppo. Stando a quanto si legge sul Wall Street Journal, la Cina sorpasserà l’Europa in termini di spesa in R&D nel 2018 e supererà gli Stati Uniti nel 2022. La “curva tecnologica” sulla quale Pechino si prepara a virare con forza è quella dei chip di processori mobili, settore in cui era un tempo assente e all’interno del quale lo scorso anno si è generato un teso scenario con il chipmaker americano Qualcomm. Sebbene la Cina avesse tradizionalmente basato la sua forza nell’hardware, il successo di WeChat di Tencent testimonia una svolta verso il settore dei software e dei servizi; per fare un altro esempio, Momo, una app per appuntamenti, è stata lanciata in Cina nel 2011 prima dell’invenzione di Tinder e possiede oggi 35 milioni di utenti attivi al mese contro i 10 milioni della stessa Tinder. Mobile first – Smartphone e tablet hanno rivoluzionato, in un trend sempre più consolidato, le abitudini degli utenti di Internet; dinamica che nei paesi asiatici è più accentuata, con un ritmo di “conversione” dal computer al mobile più rapido rispetto ai paesi occidentali e che fa del continente ad Oriente l’unica area geografica del mondo in cui sono presenti più utenti di smartphone che di pc. In questa cornice, la crescita del business dei contenuti online è molto più veloce che in Europa, sia per quanto attiene i video (in Corea del Sud più della metà delle visualizzazioni YouTube proviene da device mobili) che per quanto concerne i giochi (il 64% degli utenti mobili della Cina contro il 20% della Germania gioca online utilizzando dispositivi mobili). Centrale è poi la crescita delle piattaforme di chat ed eCommerce e delle app di mobile commerce, con i vari Line, Yay e WeChat che contendono ormai la scena ai giganti made in Usa. Nel dettaglio, la cinese WeChat, lanciata nel 2011, è oggi la più grande app standalone di messaggi al mondo per numero di utenti attivi al mese; oltre al servizio di messaggi, WeChat offre diversi altri servizi come le funzioni di prenotazione di taxi attraverso cui la app cinese DidiDache, che ha raccolto 700 milioni di dollari diventando la seconda app più finanziata al mondo, riceve 700mila prenotazioni al giorno e si sta muovendo rapidamente nel commercio elettronico al fine di permettere ai suoi utenti di comprare online attraverso l’app stessa. A sua volta Kakao, applicazione di messaggi coreana che offre giochi come servizio aggiuntivo a pagamento, è la compagnia tecnologica che sta crescendo più velocemente in Asia, mentre Line, la principale app giapponese di messaggi, possiede ad oggi 560 milioni di utenti in tutto il mondo, i quali ogni giorno inviano circa un miliardo di adesivi comprati sulla app. Sul versante indiano si distingue poi Flipkart, compagnia di eCommerce leader nel Paese che ha recentemente raccolto 600 milioni di dollari, arrivando ad una valutazione complessiva di 10 miliardi di dollari, che ha ulteriormente rafforzato la sua posizione. Startup – Per finire una breve rassegna delle nuove realtà asiatiche a cui si faceva riferimento in apertura; si segnalano così Tokopedia, il principale marketplace indonesiano che ha di recente raccolto 100 milioni di dollari di finanziamenti provenienti da SoftBank e Sequoia Capital; OKCoin, fondata nel 2013 e ad oggi la più grande piattaforma di trading di contante virtuale della Cina e la quinta al mondo per scambio di bitcoin; Flitto, app per traduzioni della Corea del Sud finanziata tramite crowdsourcing ed usata da 3 milioni di persone in 170 paesi; Lazada, piattaforma di eCommerce operante in Malesia, Indonesia, Vietnam e Filippine che ha ad oggi più visitatori di E-Bay e di Aliexpress (costola diAlibaba). LEGGI Pubblicità digitale, mercato verso quota 146 miliardi di dollari. In crescita Facebook e i player cinesi 4G, un miliardo di connessioni nel 2017. Con un baricentro asiatico Chat, localizzazione e deep linking: da Gigaom cinque previsioni sui social per il 2015 9 gennaio 2014

Back To Top