Oreste Pollicino* e Pietro Dunn, in “Intelligenza artificiale e democrazia” (Egea), esplorano l’impatto dell’intelligenza artificiale…
“SoldiPubblici” e trasparenza, Riccardo Luna: “Spero arrivi presto un FOIA. Tra pochi giorni online le spese dei ministeri”
“L’istituzione della figura del Digital Champion da parte della scorsa Commissione Europea ha avuto come presupposto che il digital divide è in primo luogo culturale, ci sono cioè troppi cittadini che non conoscono la rete e non ne afferrano ancora le opportunità. Solo in Italia ci sono 22 milioni di persone non hanno mai utilizzato Internet”. Così il Digital Champion italiano Riccardo Luna intervenendo nella puntata dell’11 gennaio 2015 di “Presi per il Web“, trasmissione di Radio Radicale condotta da Marco Perduca, Marco Scialdone e Fulvio Sarzana con la collaborazione di Marco Ciaffone e Sara Sbaffi. Ospite dell’appuntamento anche il giornalista de L’Espresso Alessandro Gilioli. “È sulla base di questa impostazione – ha così spiegato Luna – che ho deciso di declinare il mio ruolo in maniera orizzontale e lanciare l’iniziativa di un Digital Champion per ogni comune italiano perché penso che le sfide da affrontare siano così tante e grandi che una persona da sola, e con una carica che ha zero euro di budget, zero staff e zero stipendio, non possa affrontarle in maniera adeguata. Al momento abbiamo 1200 champions e l’obiettivo è arrivare, appunto, a 8054. Ognuno di loro è un mio referente sul territorio e la selezione si basa su un rapporto di fiducia, lo stesso che lega me al presidente del Consiglio del quale sono, tecnicamente, un consigliere. Da qui nasce anche l’idea di costituire l’associazione dei champions, un organismo che non è certo obbligatorio per ognuno di essi ma che permette di creare una figura giuridica che ci apre le porte dell’autofinanziamento; tra i soci fondatori figura Telecom Italia, che ha deciso di mettere sul piatto 250mila euro da investire in progetti di cultura digitale. Il tema del conflitto di interessi a mio avviso decade nel momento in cui noi assicuriamo che ogni centesimo che ci arriva sarà investito in questi stessi progetti e non sarà trattenuto nulla per noi. La prima iniziativa in tal senso la presenteremo a Milano il 21 gennaio e sarà un helpdesk a disposizione dei cittadini sulle questioni digitali. Chiunque pensa possa essere d’aiuto in questo percorso non ha che da presentarci la sua candidatura, ci servono persone disposte a mettere il loro tempo a servizio di obiettivi che, non lo nascondo, sono molto impegnativi; io stesso non credo ricoprirò questo ruolo fino al 2018″. Trasparenza – Gilioli ha sottolineato come manchi ancora in Italia, “nonostante le chiare promesse del governo in questo senso, un Freedom of Information Act che permetta a chiunque di accedere ai dati della Pubblica Amministrazione senza che, come accade ora, debba avere un interesse in causa. Quando i dati sono concessi in maniera isolata il loro valore è minimo. Bisogna avere invece il diritto di accesso a tutti i dati, in una dinamica che inciderebbe in maniera importante sulla lotta alla corruzione e su delle pratiche distorte di selezione di alcuni ruoli all’interno delle amministrazioni”. A questo Luna ha replicato che “ho detto e scritto in tutte le sedi e a più riprese, anche rivolgendomi direttamente a Matteo Renzi, che considero quello del FOIA un passaggio essenziale, cosa che ho ribadito anche al lancio del portale Soldi Pubblici“. Si è così entrati nel merito della piattaforma presentata a ridosso delle festività natalizie con l’obiettivo di promuovere e migliorare l’accesso e la comprensione dei cittadini sui dati della spesa della Pa; tramite la stringa di ricerca dell’home page è infatti possibile, al motto di “quanto, chi, cosa“, conoscere l’ammontare dei pagamenti effettuati su determinate voci di spesa delle Regioni, delle Aziende Sanitarie, delle Province e dei Comuni. Lo strumento pesca tra i dati collezionati da SIOPE, il Sistema Informativo delle Operazioni degli Enti Pubblici frutto di una collaborazione tra Banca d’Italia e Ragioneria Generale dello Stato che aggrega i pagamenti giornalieri delle diverse PA. Nonostante la precisazione sulla necessità di ulteriori interventi volti a migliorare una piattaforma attualmente in fase beta non sono mancate diverse e puntali critiche ad un progetto che, secondo alcuni addetti ai lavori, sarebbe ancora molto lontano da una piattaforma che possa definirsi rivoluzionaria. “Io credo che quella realizzata non sia per nulla un’operazione banale – ha precisato Luna – perché per la prima volta abbiamo una trasparenza fortissima delle spese degli enti locali e, tra qualche giorno, avremo anche quella dei ministeri. I dati sono ora scaricabili integralmente in tutti i formati e c’è già chi li sta rielaborando creando contenuti di alto valore nell’ottica della comprensione delle spese dei Comuni. Dal 31 marzo, quando la fatturazione elettronica per la Pa locale diventerà obbligatoria, noi avremo il dettaglio delle spese di ogni ente fino alle singole penne”. 12 gennaio 2015