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The new view: i video online e i consumatori europei

È un ruolo di primo piano quello rivestito dai contenuti video nel panorama dei consumi mediati dai dispositivi connessi, una “terza rivoluzione” che costringe in sostanza ogni attore della filiera digitale a ripensare strategie e modelli di business, dagli strumenti offerti agli utenti da parte degli over the top ai piani tariffari proposti dalle telco fino alle loro partnership con produttori e distributori di contenuti. Ma quali sono le attuali abitudini di chi con i device connessi convive nel quotidiano ed è sempre più immerso del flusso audiovisivo? Il tentativo di rispondere arriva dalla ricerca The new view commissionata da Brightcove a Vanson Bourne e condotto su circa 4mila europei. Se il 75% degli intervistati preferisce il pc per la visione dei contenuti, è in crescita il numero di utenti che fruisce tramite smartphone (33%) e tablet (34%) e soprattutto quello di chi utilizza tutti i dispositivi (41%); e per quanto le ore serali facciano registrare il picco di traffico (41%) il consumo appare spalmato su tutte le 24 ore della giornata. Il tacito accordo tra inserzionisti, distributori di contenuti e audience per quanto attiene la pubblicità sembra riprodursi anche online per quanto attiene i contenuti gratuiti, in un ecosistema che vede sempre più intrecciati il mobile, i social network e il video advertising; tuttavia, il 41% dei rispondenti ritiene le inserzioni “un fastidio”. La ricerca ha poi diviso i consumatori in quattro “tribù”. La prima è quella dei nativi digitali, per i quali l’ambiente di fruizione attuale semplicemente risulta naturale; il consumo di video si attesta al 62% su smartphone e al 40% su tablet, spesso nello stesso momento. Subito dopo, i millennials, che per quanto fedeli alla tradizionale distribuzione di video broadcast, sono quelli maggiormente disposti a pagare per avere contenuti premium, on demand o in streaming.

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Ci sono poi i Tv lovers, “vulnerabili” alla pubblicità nelle ore serali, quando guardano show o eventi sportivi in diretta. Infine, i devoti, più avanti con l’età ma non per questo distanti dal consumo di video online e dalla fruizione in multi-screen. “Le abitudini di consumo sono destinate a cambiare ancora nel corso dei prossimi anni – chiosano i ricercatori – ma per quanto il riposizionamento sui vari device possa essere importante, i cardini intorno ai quali girerà la fruizione di video nel futuro saranno sempre gli stessi: qualità del prodotto, valore informativo dello stesso, facilità di accesso, reperibilità e pubblicità pertinenti“. In sostanza, alcune delle caratteristiche che hanno permesso a Netflix di sbaragliare la concorrenza e far sì che anche in Italia sia frenetico il conto alla rovescia per il suo ingresso nel mercato nazionale.

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14 settembre 2015

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