skip to Main Content

Remote patient monitoring, ricavi per quasi 20 miliardi di euro entro il 2018. E una nuova spinta verso il “Pay-for-performance”

I ricavi complessivi generati dal mercato del Remote patient monitoring (RPM) hanno raggiunto i 4,3 miliardi di euro nel corso del 2013; comprendendo il circuito legato ai dispositivi di controllo medico, alle soluzioni di mHealth e al management delle piattaforme software lo stesso dato, nel periodo compreso tra lo scorso anno e il 2018, dovrebbe crescere ad un tasso annuo del 35%, raggiungendo i 19,4 miliardi di euro entro la fine del periodo. A dipingere la crescita del business legato al monitoraggio a distanza in ambito medico sono le stime di Berg Insight. Cifre alle quali andranno aggiunti i sicuri risparmi per gli utenti delle strutture sanitarie. Tuttavia, la crescita di questo mercato è al momento concentrata in pochi e specifici settori oltre che in circoscritte aree geografiche: “Per fare l’esempio della terapia del sonno – afferma Lars Kurkinen, senior analyst di Berg – si trovano esempi di eccellenza solo in Stati Uniti e Francia, e se un po’ ovunque è il project financing su base locale a trainare la vera accelerazione del settore, è nei Paesi del Benelux e scandinavi che l’applicazione del modello a distanza nel mercato dei farmaci è davvero rodato. Ma l’impatto più importante che avrà in futuro il dilagare di queste tecnologie – spiega Kurkinen – sarà soprattutto sul fronte di un sempre più marcato passaggio dal modello di Fee-for-service a quello di Pay-for-performance, con il relativo ribaltamento di focus dalla quantità di servizi offerti e fruiti alla qualità degli stessi”. LEGGI:

  Immagine in home page: Corp.att.com 1 luglio 2014

Back To Top