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Le competenze digitali entrano nei programmi scolastici Ministeriali. Da definire il ruolo di AgID e del docente coordinatore

di Michele Gorga [*] La recente riforma della scuola varata dal Parlamento, tra le altre novità, introduce la previsione dell’insegnamento di una nuova disciplina scolastica curriculare: quella delle “competenze digitali”. Si prevede, infatti, che a decorrere dal prossimo anno scolastico 2015/2016 le istituzioni scolastiche saranno tenute a promuovere all’interno dei piani triennali dell’offerta formativa (POF), ossia all’interno del piano dell’identità culturale e progettuale curricolare ed extracurricolare della scuola, azioni coerenti con le finalità e gli strumenti previsti nel Piano nazionale per la scuola digitale. In capo al Ministero della Pubblica istruzione le nuove norme pongono il compito di sviluppare le competenze digitali degli studenti e di rendere la tecnologia digitale strumento didattico di costruzione delle competenze in generale. Il Piano nazionale inoltre dovrà essere in sinergia con la programmazione europea e regionale e coerente con il Progetto strategico nazionale per la banda ultralarga. II Piano nazionale per la scuola digitale persegue, infatti, obiettivi di realizzazione di attività volte allo sviluppo delle competenze digitali anche attraverso la collaborazione con le università, le associazioni, gli organismi del terzo settore e le imprese, nonché il potenziamento degli strumenti didattici necessari a migliorare la formazione e i processi di innovazione delle istituzioni scolastiche. Sono state previste, poi, dalle nuove norme, tutta una serie di strumenti organizzativi e tecnologici volti a favorire la governance, la trasparenza e la condivisione dei dati tra dirigenti, docenti e studenti e tra scuola e Ministero. Ampio risalto la normativa riserva alla formazione dei docenti per l’innovazione didattica e per lo sviluppo della cultura digitale per l’insegnamento, l’apprendimento e la formazione delle competenze lavorative, cognitive e sociali degli studenti, nonché per la formazione del personale amministrativo della scuola. Si prevede, inoltre, il potenziamento delle infrastrutture di rete e della connettività nelle scuole, la valorizzazione dell’esperienze e una rete nazionale di centri di ricerca e di formazione, mentre i testi didattici dovranno essere in formato digitale e sarà incentivata la produzione e la diffusione di opere e materiali per la didattica, prodotti autonomamente dalle singole scuole. Nasce anche la nuova figura del docente coordinatore delle competenze digitali che ciascuna istituzione scolastica è tenuta ad individuare, nell’ambito dell’organico, e a cui sarà affidato il coordinamento delle attività delle competenze digitali; non va tuttavia confuso con l’insegnante tecnico-pratico che “affianca”, come precisa la normativa, il docente coordinatore. Per favorire lo sviluppo della didattica le scuole dovranno, anche attraverso i poli tecnico-professionali, dotarsi di laboratori territoriali da aprire alla partecipazione di cofinanziatori che potranno essere gli enti pubblici locali, le camere di commercio, le Università, le associazioni, le fondazioni, gli enti di formazione professionale, le imprese private. Per raggiungere gli obiettivi di orientamento della didattica e della formazione ai settori strategici del Made in Italy, sulla base alla vocazione produttiva, culturale e sociale dei territori di riferimento, nonché per garantire la fruibilità dei servizi propedeutici al collocamento al lavoro e alla riqualificazione dei giovani non occupati, la novella prevede la possibilità che le scuole siano aperte al territorio e utilizzate come spazio anche al di fuori dell’orario scolastico e quindi quale luogo dove poter sviluppare le competenze digitali con la Coalizione Nazionale delle competenze digitali promossa dall’Agenzia per l’Italia Digitale. Quest’ultima supporta e integra sia i progetti nazionali che quelli territoriali; correlandoli alle iniziative dell’Agenda Digitale italiana, favorisce, inoltre, lo scambio delle esperienze formative e il riutilizzo delle buone prassi. Alla coalizione, promossa dalla stessa AgID, partecipano soggetti pubblici e privati di rilevanza nazionale attivi nell’area delle competenze digitali con lo scopo di promuoverne e valorizzarne i progetti anche in partnership e per l’utilizzo della piattaforma della Coalizione per diffondere, in modo capillare, le abilità di base nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e l’uso del computer, azione in linea con quanto previsto dal pilastro 6 dell’Agenda Digitale Europea, che si è posto l’obiettivo di realizzare la cittadinanza e l’inclusione digitale in coerenza con le competenze che la legge 13 luglio 2015, n. 107 assegna alla nuova scuola Italiana. [*] Avvocato, consulente giuridico presso Agenzia per l’Italia Digitale 27 luglio 2015

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