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L’High Level Group dell’UE chiede l’erogazione di finanziamenti mirati a promuovere l’impiego delle nuove tecnologie nell’istruzione superiore

Il Gruppo ad alto livello dell’Unione europea per la modernizzazione dell’istruzione superiore ha divulgato la sua relazione sulle nuove forme di apprendimento e di insegnamento nelle università. Il gruppo, istituito nel 2012 per affrontare le questioni più urgenti nel settore dell’istruzione superiore in Europa e capeggiato dall’ex presidente dell’Irlanda Mary McAleese, ha formulato 15 raccomandazioni che sottolineano la necessità di indirizzare meglio le risorse per promuovere lo sviluppo e l’impiego di metodologie più flessibili di apprendimento e di insegnamento digitale nell’istruzione superiore. Lo scenario entro il quale si inseriscono è quello in cui le risorse didattiche provenienti da tutto il mondo stanno diventando liberamente accessibili e sempre più interattive e vanno ben oltre la mera lettura online. L’apprendimento e l’insegnamento digitale possono essere meglio adattati alle esigenze dei singoli studenti e i progressi nell’analitica dell’apprendimento consentono ai docenti di fornire un riscontro più rapido sul rendimento degli studenti e di individuare gli ambiti nei quali è necessario un sostegno maggiore. Dato che molti istituti di istruzione superiore europei si avvalgono delle nuove opportunità offerte dalla tecnologia, i metodi di insegnamento a base digitale iniziano ad essere integrati presso le università e online. Troppo spesso però, a giudizio del gruppo, i progressi sono opera di poche persone entusiaste e manca un’azione strategica coerente in seno alle istituzioni o nei vari paesi. “In base ad un’analisi approfondita della situazione attuale e delle buone pratiche in uso all’interno e all’esterno dell’UE – si legge in una nota da Bruxelles – il gruppo ad alto livello ha individuato alcuni percorsi atti a sostenere l’avvio di un’istruzione fondata sulle nuove tecnologie. Pur riconoscendo che sono gli istituti di istruzione superiore a svolgere il ruolo di capofila, il gruppo ha sottolineato la responsabilità delle autorità pubbliche per creare un ambiente favorevole al cambiamento”. Le raccomandazioni sono, nel dettaglio:

  1. La Commissione europea dovrebbe sostenere gli Stati membri nello sviluppo e nell’attuazione di quadri nazionali di ampio respiro per diversificare l’offerta e per integrare nuove forme di apprendimento e di insegnamento nel sistema di istruzione superiore. Dovrebbe promuovere l’apprendimento reciproco su aspetti di fondamentale importanza quali lo sviluppo delle competenze, le infrastrutture, i quadri giuridici, la garanzia della qualità e i finanziamenti, in particolare valorizzando al meglio le potenzialità del programma Erasmus+.
  2. La Commissione europea dovrebbe conferire la priorità al sostegno degli istituti di istruzione superiore nel quadro del programma Erasmus+ per potenziare la capacità digitale e per introdurre nuove forme di apprendimento e di insegnamento. I finanziamenti di Erasmus+ dovrebbero essere resi disponibili anche per promuovere partenariati sperimentali con i fornitori di servizi specializzati.
  3. L’integrazione di tecnologie e metodologie di insegnamento digitali dovrebbe costituire parte integrante delle strategie di insegnamento e di apprendimento messe a punto dagli istituti di istruzione superiore. La definizione di traguardi e obiettivi chiari e la creazione delle necessarie strutture organizzative di supporto (come l’Accademia europea dell’insegnamento e dell’apprendimento) dovrebbero guidarne l’attuazione.
  4. Le autorità nazionali dovrebbero agevolare lo sviluppo di un quadro di competenze nazionali per le competenze digitali, da integrare a sua volta in quadri nazionali di sviluppo professionale per i docenti degli istituti di istruzione superiore.
  5. Tutto il personale docente degli istituti di istruzione superiore dovrebbe ricevere una formazione sulle tecnologie e sulle metodologie di insegnamento digitali pertinenti quale parte della formazione iniziale e dello sviluppo professionale continuo.
  6. In particolare nel contesto delle nuove forme di finanziamento basate sui risultati, i quadri di finanziamento nazionali dovrebbero incentivare gli istituti di istruzione superiore a rendere l’istruzione più accessibile, a sviluppare modalità di offerta didattica più flessibili nonché a diversificare la popolazione studentesca.
  7. È auspicabile che le autorità nazionali introducano finanziamenti per sostenere gli sforzi volti ad integrare le nuove forme di apprendimento e di insegnamento nell’offerta di istruzione superiore. I finanziamenti dovrebbero promuovere le risposte collaborative alle esigenze infrastrutturali, la formazione pedagogica e l’attuazione dei programmi.
  8. Le autorità nazionali e regionali dovrebbero avvalersi delle opportunità offerte nell’ambito del programma dei fondi strutturali per sostenere lo sviluppo delle necessarie infrastrutture di sostegno, delle tecnologie e dei repertori di dati.
  9. Le autorità pubbliche dovrebbero elaborare orientamenti per garantire la qualità dell’apprendimento aperto e online e per promuovere l’eccellenza nell’impiego delle ICT nell’offerta di istruzione superiore.
  10. La Commissione europea dovrebbe sostenere le iniziative transfrontaliere intese a sviluppare norme di qualità per l’apprendimento aperto e online nel quadro del programma Erasmus+.
  11. Gli istituti di istruzione superiore dovrebbero garantire che i meccanismi di garanzia della qualità si applichino a tutte le forme di attribuzione di crediti nei vari istituti, che dovrebbero ricorrere al sistema di garanzia della qualità per monitorare i tassi di proseguimento degli studi e per fornire informazioni sullo sviluppo di sostegni adeguati.
  12. La Commissione europea e le autorità nazionali dovrebbero incoraggiare e incentivare gli organismi di istruzione superiore ad attribuire e a riconoscere i crediti nel quadro del sistema europeo di trasferimento e accumulazione di crediti accademici per tutte le tipologie di corsi online. La revisione in corso della guida ECTS dovrebbe tener conto di tali principi.
  13. I governi e gli istituti di istruzione superiore dovrebbero adoperarsi per un accesso completamente aperto alle risorse didattiche; nelle gare d’appalto pubbliche le licenze aperte dovrebbero essere una condizione obbligatoria, in modo che il contenuto possa essere modificato, riprodotto e utilizzato altrove. Nell’ambito delle risorse educative cofinanziate dal settore pubblico i materiali dovrebbero essere resi il più possibile disponibili.
  14. Gli Stati membri dovrebbero garantire che i quadri giuridici consentano agli istituti di istruzione superiore di raccogliere e analizzare i dati di apprendimento. Il consenso pieno e consapevole degli studenti deve essere un requisito essenziale e i dati dovrebbero essere utilizzati esclusivamente a fini educativi.
  15. Le piattaforme online dovrebbero informare gli utenti in modo chiaro e comprensibile in merito alla loro politica in materia di privacy e protezione dei dati personali. Le persone dovrebbero sempre poter scegliere di rendere anonimi i propri dati personali.

  Androulla Vassiliou, Commissaria responsabile per l’Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, ha accolto con favore la relazione stilata dal gruppo: “L’Europa si trova a far fronte alle sfide poste da un maggior numero di studenti, da una maggiore diversità tra di essi e dall’esigenza di migliorare la qualità dell’apprendimento e dell’insegnamento. Per rispondere a tali esigenze il gruppo ha individuato iniziative concrete e realistiche che possano essere adottate dall’UE e dalle autorità nazionali per fare un uso migliore delle nuove tecnologie nell’apprendimento e nell’insegnamento. Apprezzo in modo particolare che il nuovo programma Erasmus+, che ho lanciato a gennaio, sarà in grado di sostenere l’attuazione delle raccomandazioni del gruppo”. 23 ottobre 2014

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