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Call for Papers: Diritto e diritti alla fine della vita (BioLaw Journal 3/16)

 Le questioni legate al fine vita rappresentano ormai un tema classico nel ‘cantiere’ del biodiritto, al tempo stesso aperto ad un continuo ripensamento sul duplice piano del dibattito teorico e del lavoro istituzionale, a livello sia legislativo che giurisprudenziale.

Il morire è sempre più un processo, su cui tutta una serie di risorse tecnologiche e scientifiche possono avere un impatto. Dentro questo processo, è emerso lo spazio per fare delle scelte, per decidere se e come curarsi, per chiedere di interrompere una terapia (anche life sustaining), o di essere aiutati a morire. Sul versante giuridico, ad esempio, il tema pone interrogativi fondamentali anche sul versante del rapporto tra poteri.

Si tratta di questioni ampiamente studiate, che tuttavia restano esposte a letture molto diverse. Gli equilibri interpretativi sono instabili, si spostano, spesso sotto la pressione della irriducibile varietà dei casi concreti.

A partire da queste riflessioni si è scelto di costruire una parte del prossimo fascicolo della Rivista intorno ai dilemmi del fine vita, combinando le prospettive generali di analisi del tema con una serie di problemi più specifici, tra cui, a titolo esemplificativo è possibile indicare:

– le decisioni di fine vita per i soggetti incapaci (e gli strumenti utilizzabili, dalle DAT alle diverse forme di substitute judgment);

– le opportunità e i rischi della volontà ‘anticipata’;

– la specialità delle situazioni di stato vegetativo irreversibile e di minima coscienza e l’impatto dei più recenti sviluppi della ricerca neuro scientifica;

– le decisioni di fine vita riguardanti i minori;

– i problemi legati alla sedazione permanente e continua;

– i confini incerti tra le categorie concettuali di accanimento terapeutico, futilità del trattamento medico;

– i rischi di impatto delle esigenze di sostenibilità economica dei sistemi sanitari sulle scelte legate al trattamento medico delle persone in stato terminale;

– le nuove e controverse frontiere del ‘right to try’ per i malati terminali

La call è aperta all’invio non solo di contributi giuridici, ma anche di riflessioni di carattere etico, medico, storico, filosofico, sociologico, psicologico, economico, etc.

I contributi saranno valutati, in forma anonima, da parte di un apposito comitato scientifico e selezionati anche sulla base della loro originalità per la pubblicazione sulla Rivista.

Gli scritti non dovranno superare gli 80.000 caratteri (spazi inclusi) e potranno essere redatti in italiano, inglese, spagnolo o francese (con abstract in inglese) secondo i criteri redazionali indicati nel file reperibile a questa pagina.

I contributi dovranno essere inviati entro il 15 settembre 2016 al seguente indirizzo:biodiritto@gmail.com.

Call for Papers

In questo link la versione inglese della call.

Vedi: biodiritto.it

10 agosto 2016

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