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Osservatorio trimestrale sulle comunicazioni: “Generale ritardo nell’utilizzo della rete”. Sim con traffico dati superano i 43 milioni. Quasi raddoppiato il valore della pubblicità online
Sulla rete fissa, nel 2014, si registra un calo degli accessi totali pari a 520mila linee; negli ultimi 4 anni Telecom Italia ha perso 3,1 milioni di accessi, dei quali solo un milione “recuperato” dagli altri operatori, con Fastweb che supera il 10% e segna una crescita di 0,9 punti percentuali su base annua. Sono alcune delle indicazioni che si ricavano dai numeri pubblicati dall’Osservatorio trimestrale sulle telecomunicazioni dell’Agcom, con dati aggiornati al 31 dicembre 2014. Sulla rete mobile, cresce il peso dei mobile virtual network operator (+1,8%) mentre nello scorso anno il numero di sim con traffico dati è aumentato del 15,7% superando i 43 milioni; da fine 2010 le sim che hanno svolto traffico dati sono passate dunque dal 24,4 al 46% della customer base complessiva, per una crescita del traffico dati su base annua del 46,2%. Per quanto attiene la banda larga, si registra una crescita di 360mila linee, con un +413mila per le Nga. Gli accessi con velocità superiore ai 10 mbps, con una crescita di 800mila linee nel corso del 2014, arrivano a sfiorare i 3,2 milioni (22% del totale). Tuttavia, si legge nel documento, “l’Italia mostra un profilo di generale ritardo nell’utilizzo della rete. Gli italiani che fanno uso di Internet per i loro acquisti sono meno della metà della media europea, meno del 60% di essi naviga in rete almeno una volta a settimana, dato al quale si contrappone il 75% della media europea, mentre la quota di italiani che non ha mai navigato in rete è di quasi l’80% superiore alla media continentale”. Per quanto riguarda i siti con la maggiore active reach (la percentuale di utenti attivi che hanno visitato uno spazio online o utilizzato un’applcazione), Google resta stabile al primo posto con circa il 95% degli utenti che navigano in Internet, ma viene “doppiato” da Facebook per il tempo medio di navigazione per persona (13:30 minuti contro 5:06). Allargando il focus sull’interno comparto mediatico italiano, nei cinque anni considerati, il settore maggiormente colpito dalla crisi è quello dei quotidiani (con una flessione del 40% nel periodo), mentre risulta quasi raddoppiato il valore della pubblicità online.
24 aprile 2015