skip to Main Content

Smart home, in meno di un decennio case invase da centinaia di dispositivi. Le previsioni di Gartner

00028102

Una ordinaria abitazione in un centro urbano ospiterà oltre 500 dispositivi smart entro il 2022. La previsione sulla dotazione delle smart home del futuro prossimo venturo viene da Gartner, che sottolinea come sia già in atto un sensibile abbassamento dei prezzi dei dispositivi che a breve renderanno le nostre case “intelligenti” nel più ampio contesto di sviluppo dell’Internet of Things. Rilevamento delle condizioni ambientali, comunicazione tra macchine, connessione wireless e controllo remoto sono alcune delle parole chiave per il funzionamento di strumenti alcuni dei quali presentati all’Ifa in corso a Berlino. L’affermazione su larga scala dei dispositivi più “ingombranti”, vedi frigoriferi e lavatrici, avrà naturalmente tempi più lunghi dato il ciclo di vita di questi oggetti, e il mercato sarà maturo non prima del 2025, ma questo non sarà un freno all’invasione collaterale di termostati che si autoregolano, forni che si spengono da soli, dispense che tengono traccia dei prodotti in scadenza, luci che si accendono e finestre che si aprono con lo smartphone. Dal Wi-Fi al bluetooth passando per ZigBee saranno poi diverse le tecnologie di connessione tra le macchine, aprendo un’area di business per i produttori incentrata su una serie di adattatori e software che permettano a diversi protocolli di interagire. Lo sfruttamento di dispositivi intelligenti potrebbe avere ripercussioni anche sulle politiche di gestione e tassazione dei consumi domestici, data la possibilità di rilevare con maggiore puntualità e differenziazione, ad esempio, l’utilizzo dell’acqua corrente o il riempimento dei bidoni dell’immondizia in una determinata area. Ovviamente, si apre una sconfinata prateria sul versante BigData, e quindi sulla raccolta e analisi della grande mole di dati che verrà prodotta dai nuovi dispositivi intelligenti. Il che immette in un continuum gli smart device domestici e quelli posti fuori da casa (ad esempio, al supermercato, dove potrebbero arrivarci sullo smartphone offerte ritagliate sulle nostre abitudini ma anche su quello che ci manca in frigo, un dato precedentemente raccolto in automatico dallo smartphone stesso), ma apre anche una grande partita in tema di privacy e sicurezza dei dati scambiati. Sarà così importante prevedere un controllo facile e accurato di tutte le funzioni di scambio di informazioni attive di default sui dispositivi. Lo scetticismo sulla riservatezza e la possibilità che i consumatori non afferrino il reale valore aggiunto di questa nuova strumentazione domestica (o finiscano per ritenerla di difficile uso) sono le due vere nubi che si addensano sul futuro successo di queste tecnologie. Un ruolo chiave sarà naturalmente rivestito anche dalla larghezza di banda disponibile. L’evoluzione dell’Internet of things applicato al contesto domestico è fotografata anche nell’infografica di Aria Systems. 00028102 LEGGI Internet of Things: 26 miliardi di unità nel 2020, quale impatto sui datacenter? Dai “mini-center” al cloud Quanto crescerà il traffico Internet nei prossimi anni? Grafici e mappe elaborati sui numeri Cisco. Alla vigilia dell’esplosione dell’IoT e in attesa di sciogliere i nodi intorno alla Net Neutrality 9 settembre 2014

Back To Top