skip to Main Content

Agcom: aumentano le linee ultrabroadband di rete fissa, ora sono un terzo del totale. Cresce ancora la larga banda mobile: +3,2%

Gli accessi complessivi della rete fissa crescono per il sesto trimestre consecutivo grazie all’andamento delle linee a banda larga che, con un incremento su base annua di 840mila unità ammontano, a marzo 2018, a 16,8 milioni di linee.

I dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni diffusi oggi dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni mostrano in particolare una riduzione degli accessi broadband in tecnologia xDSL (-1,69 mln di accessi), diminuzione però più che bilanciata dalla crescita (+2,64 mln) degli accessi in altre tecnologie (qualitativamente superiori), le quali a fine marzo raggiungono i 6,47 mln di accessi grazie specialmente alla crescita delle linee FTTC e FTTH. Dopo aver superato il milione di unità a fine anno, gli accessi Fixed Wireless Access (FWA) crescono ulteriormente, raggiungendo 1,1 milioni di linee.

Dal lato delle prestazioni il peso degli accessi con velocità maggiore di 30Mbit/s, pari al 31,2% del totale, ha superato quello delle linee meno veloci (100 Mbit/s, Fastweb risulta largamente il maggiore operatore con un peso pari quasi al 50%.

Nella rete mobile, su base annua si registra un aumento complessivo di 2,5 milioni di sim: le M2M sono cresciute di 4,1 milioni di unità, mentre quelle che prevedono servizi “solo voce” e “voce+dati” si riducono di 1,6 milioni di unità. Wind Tre e Tim rappresentano entrambe il 30,8% del mercato. Se si considerano unicamente le “human” (escludendo quindi le sim M2M), Wind Tre rimane l’operatore principale con il 35%, seppur con una quota in calo.

Prosegue in misura consistente la crescita della larga banda mobile: nel primo trimestre dell’anno le sim che hanno effettuato traffico dati hanno superato i 52 milioni (+3,2% su base annua), con un consumo medio unitario di dati stimabile in 3,42 GB/mese (+53,4% rispetto a marzo 2017). In tale contesto, prosegue la riduzione degli sms inviati (meno di 4 miliardi da inizio anno) con una riduzione del 26% su base annua.

Back To Top