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L’emergenza coronavirus e i rischi per i consumatori online. Intervista a Maria Astone

L’emergenza coronavirus, tra i tanti effetti, ha avuto anche quello di amplificare l’accesso alle tecnologie e ai media digitali. Di riflesso, però, è aumentata anche l’esposizione degli utenti a fake news e a messaggi pubblicitari ingannevoli.

Diritto Mercato Tecnologia ne ha discusso con Maria Annunziata Astone, professoressa presso l’Università degli Studi di Messina e presidentessa del Corecom Sicilia.

Professoressa Astone, quali sono i principali rischi e come tutelarsi?

La situazione emergenziale in cui ci troviamo ha improvvisamente amplificato gli strumenti di comunicazione fondati su internet, e ha spinto fortemente il processo di innovazione tecnologica.

Questo fenomeno se per tutti noi rappresenta un sicuro vantaggio, posto che siamo riusciti a ottenere il massimo profitto dalle nuove forme di comunicazione, utilizzate per gli aspetti più diversi a partire dal godimento dei diritti sociali (giustizia, servizi scolastici, servizi didattici universitari); dall’altro, solleva complesse problematiche con riferimento ai diritti degli utenti di internet.

La questione è proprio qui: quale tutela oggi può essere riservata al consumatore di fronte alle nuove tecnologie e rispetto ai poteri privati che gestiscono le piattaforme.

Il problema non riguarda solo e principalmente l’esercizio e il godimento dei diritti fondamentali , e tra questi oltre alle libertà personali , il diritto alla protezione dei dati personali e il diritto di autore on line, come testimonia il caso Telegram, ma in realtà è da chiedersi quale incidenza ha l’attuale uso di Internet sul godimento dei diritti connessi all’esercizio dell’iniziativa economica privata.

La trasmissione e la diffusione, sulle piattaforme e sui nuovi media, infatti, di fake news e/o di messaggi pubblicitari ingannevoli o di pratiche commerciali scorrette, cui assistiamo frequentemente in questo periodo con riferimento al COVID-19; producono pure l’effetto di alterare la capacità di scelta del consumatore e costituiscono terreno fertile per il pregiudizio non solo dei suoi diritti ma anche delle regole in materia di concorrenza e di corretto funzionamento del mercato.

In tale contesto merita sicura riflessione l’aumento esponenziale dei contratti conclusi on line, per il ruolo che la rete può svolgere nel prossimo futuro, quale mezzo prioritario per soddisfare determinati interessi e bisogni.

Qual è il ruolo dei Corecom e dell’AGCOM in questo contesto?

Il ruolo della Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) è sicuramente centrale in questa fase proprio per la sua funzione di organo che controlla il sistema delle comunicazioni elettroniche e che, per tale ragione, può e deve svolgere una significativa attività di cooperazione e collaborazione, anche di tipo preventivo, per tutelare l’utente di Internet sia da fake news sia rispetto al compimento di illeciti che possono essere compiuti in rete, spesso connessi all’attività di trattamento dei dati personali.

In tal senso un ruolo importante in ambito regionale può essere assicurato anche dai Comitati regionali per le comunicazioni (Corecom) che, sia nell’esercizio delle funzioni proprie sia di quelle delegate da AGCOM, hanno potere di vigilanza sui servizi di comunicazione elettronica e di segnalazione, ad AGCOM e, ove, necessario, anche al Garante Privacy.

In tal senso è importante educare i cittadini al corretto uso di Internet e promuovere la conoscenza delle regole giuridiche alle quali uniformarsi anche nell’ambito delle attività compiute on line.

A questi obiettivi risponde il Master Consumatore Media digitali e Tutele, di iniziativa congiunta tra Università di Messina e AGCOM, e di cui sono Direttore e che intende indagare l’incidenza che le nuove tecnologie hanno non solo sulle regole e sulla protezione riservata al consumatore , ma anche sulla qualificazione e individuazione della nozione di “consumatore”.

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