skip to Main Content

Coronavirus, il dilemma tecnologico della Commissione europea

Il 19 febbraio 2020 la Commissione europea ha presentato la sua strategia digitale. Accentuando gli sforzi compiuti negli anni scorsi, la Commissione intende modellare il futuro digitale dell’Europa favorendo lo sviluppo di tecnologie utili alla società, posizionando l’Europa nel mercato dei dati e mantenendo l’inquadramento di democrazia e di sostenibilità della società europea, anche nella sua dimensione digitale. Nel frattempo, la crisi globale del Covid-19 ha avuto un impatto sull’insieme delle politiche europee e nazionali, rivelandosi come un vero e proprio “cigno nero” (black swan) per l’andamento delle società e va quindi presa in considerazione anche per il comparto digitale.

La visione della Commissione è quella di migliorare la posizione dell’Europa nel contesto digitale. Per questo mette al centro delle sue strategie i dati, ovvero la capacità di produrre e conservare dati in un contesto tecnologico e regolamentare europeo, ma anche di valorizzare la proprietà tutelata da questi dati per lo sviluppo di filiere tecnologiche ed economiche basate sul controllo e la possibilità di uso dei dati come l’intelligenza artificiale.

Dietro queste visioni osserviamo una rivendicazione di maggiore sovranità europea nel contesto digitale, con la consapevolezza che bisogna recuperare terreno dopo il quasi monopolio prodotto dalla crescita delle piattaforme industriali statunitensi, le quali prevedono una capacità di stoccaggio dei dati che di fatto pone sia il cittadino sia le istituzioni europee, pubbliche o private, in uno stato di dipendenza e di assoggettamento. Sulla tematica della sovranità digitale, anche da un punto di vista industriale, si osserva una convergenza europea con le posizioni italiane che mirano a fare crescere le capacità di controllo ma anche di sicurezza dell’intero comparto digitale italiano, come ben illustrato dal concetto di “perimetro di sicurezza nazionale cibernetica”. Per fare tutto questo la Commissione intende incentivare lo sviluppo di infrastrutture tecnologiche europee come forme di cloud europeo, annunciando investimenti fino a 2 miliardi di euro.

Continua a leggere su ISPI.

Back To Top