skip to Main Content

Cyber attacchi, privacy, digital divide: così cala la fiducia nella Rete. Lo studio Wef

Per la prima volta dall’invenzione di internet avvenuta 50 anni fa e del Web 30 anni fa, il 50% della popolazione della Terra è ‘online’. Tuttavia questo ‘record’ porta con sé una serie di problematiche ed effetti, come l’incremento dei cyber attacchi, la conseguente diminuzione della fiducia nei servizi digitali e un generale rallentamento della crescita degli accessi alla Rete.

Questi aspetti sono analizzati nel report ‘Our shared digital future’, realizzato dal World Economic Forum grazie al contributo di leader dei mondi governativo, aziendale, della società civile e di numerosi esperti del settore.

I CYBER ATTACCHI

I cyber-attacchi, spiega il rapporto, sono ormai un tema globale e causano ogni anno perdite per 400 miliardi di dollari all’economia del pianeta. Questo rischio sta crescendo esponenzialmente. Nei primi sei mesi del 2018, rileva lo studio, più 4,5 miliardi di documenti sono stati compromessi da attacchi dolosi (erano stati 2,7 miliardi in tutto il 2017). 

MINORE FIDUCIA

Anche l’accesso a internet, nel 2017, è aumentato solo del 6%, contro il 19% del 2007, rimarca il report. Attualmente, prosegue il documento, solo il 45% di quanti sono già ‘online’ ha fiducia nel fatto che la propria vita sarà migliorata dalla tecnologia migliorerà.

UNA CRESCITA INARRESTABILE

Ciò in contrasto alle previsioni economiche secondo le quali entro il 2022 quasi il 60% del Pil mondiale sarà digitalizzato. Numeri, questi, supportati dagli investimenti che nel 2018 vedranno le aziende spendere circa 1200 miliardi di dollari per la trasformazione digitale. Entro il 2020, inoltre, saranno oltre 20 miliardi i dispositivi connessi nel pianeta, e sempre entro lo stesso anno l’utente di internet medio avrà più di 200 account online. Circa 150 milioni, invece, saranno entro il 2022 le persone che avranno identità digitali basate su tecnologia blockchain. 

QUALI INIZIATIVE?

Oltre a fotografare l’esistente (ad esempio le difficoltà vissute dal mondo politico e dai modelli di governance tradizionale in questa transizione tecnologica) il report del Wef offre anche dei suggerimenti che si concentrano in alcune aree che a detta degli esperti necessiterebbero di azioni immediate. Per far sì che del futuro digitale possano beneficiare sia economia sia società, gli autori del rapporto credono che servano innanzitutto maggiori investimenti per ridurre l’ancora alto ‘digital divide’. Anche le aziende dovrebbero operare responsabilmente, calcolando non solo il profitto ma anche gli effetti delle nuove tecnologie nella loro organizzazione. Urgenti anche norme e pratiche globali per contrastare gli attacchi informatici all’insegna di maggiore sicurezza. Altrettanto importante, infine, che l’utilizzo crescente di dati degli utenti sia sempre accompagnato da un’attenzione altrettanto forte per la loro privacy.

(Fonte Cyber Affairs)

Back To Top