skip to Main Content

Democrazia e potere nei social network: la privatizzazione della censura online

Questo incontro segna la conclusione di una serie di eventi organizzati dall’Italian Academy of the Internet Code per approfondire temi che riguardano la digital era, le piattaforme digitali, l’intelligenza artificiale, i social network.

 

 

Democrazia e potere dei social network: la privatizzazione della censura online

 

Relazione introduttiva del Prof. Pasquale Stanzione, Presidente del Garante per la protezione dei dati personali:

 

 

Dott.ssa Elisa Calessi:

“Sono passati esattamente dieci anni dalle primavere arabe. Ricorderete le proteste che hanno interessato i paesi arabi e che, in gran parte, si sono sviluppate proprio grazie ai social network, su Twitter, FaceBook e così via. In questi dieci anni, i social e le piattaforme digitali, hanno dato la possibilità di creare spazi di libertà e di protesta in alcuni regimi. Cito le primavere arabe ma abbiamo esempi anche più recenti. Sono state anche l’esatto opposto, lo ricordava il Presidente dell’Autorità di Garanzia che tante volte, quella che è nata come l’agorà e quindi come il massimo della democratizzazione del sapere, si è tradotta, diceva, in un’enclave ad accesso limitato: opposto esatto della libertà d’informazione.

Vorrei dunque iniziare la nostra chiacchierata dal Prof. Alberto Gambino, Presidente Italian Academy of the Internet Code e Pro-rettore Vicario UniER, a cui vorrei proporre questa suggestione: innanzitutto la natura dei social, perché i social network hanno questa particolarità ambivalente di luogo e mezzo di libera comunicazione e di incontro, dove nascono comunità con regole che non seguono l’Autorità Statale? Più precisamente, come capire giuridicamente cosa sono i social network?”

 

 

Dott.ssa Elisa Calessi:

“La cessione di sovranità non è vista in tutti i paesi europei nello stesso modo, ponendosi dunque come una sfida interessante. Vorrei dunque chiedere al Dott. Giovanni Minoli, giornalista, autore televisivo, conduttore televisivo e radiofonico, proprio questo: tornando alla capacità che hanno i social network di cambiare il nostro mestiere (ognuno diventa non solo consumatore e fruitore di notizie ma anche un produttore senza alcuna responsabilità poichè perse le figure di direttore, redattore e di editore) come cambia il lavoro dei professionisti? Questi cambiamenti sono banalmente, un bene o un male? ”

 

 

 

Intervento della Presidente del Corecom Sicilia, Maria Astone, e domande dell’Avv. Bianca Barbieri:

 

 

Back To Top