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G7, intesa sulla web tax ancora in trattativa. Nel mirino anche Libra

(Via Il Sole 24 ORE)

Il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire ha dichiarato che i paesi del G7, riuniti a Chantilly (Francia) hanno raggiunto un accordo per un’imposta sui ricavi dei colossi tech e sulla tassazione minima globale sulle società. Dal vertice, però, arrivano già le prime frenate: fonti interpellate dalle agenzie internazionali sostengono che Le Maire abbia esagerato con «l’enfasi» su un’intesa ancora in fase di trattativa. La misura è osteggiata soprattutto dagli Stati Uniti, già critici nei confronti di proposte simili emerse dai governi europei. L’intesa «raggiunta», anticipata da Le Mair e indicata anche nel comunicato finale, sarebbe ancora sui binari dei negoziati fra i paesi.

L’obiettivo di Bruxelles è quello di sottoporre i giganti del Web che operano in un’Europa a un sistema di aliquote che eviti i sistemi elusivi congegnati grazie alle «ottimizzazioni fiscali» che consentono alle multinazionali di pagare imposte solo nel paese d’origine. Ora, a quanto si apprende, i ministri delle Finanze dovrebbero aver raggiunto un’intesa di massima per un sistema allargato anche oltre il perimetro Ue. Donald Trump non ha mai risparmiato critiche alle grandi aziende tecnologiche, ma reputa le iniziative europee «lesive» rispetto a un’industria che rientra comunque nelle sue competenze. 

Sul tavolo del G7 è finita anche la regolamentazione di Libra, la criptovaluta lanciata da Facebook. Nel comunicato finale del summit, i ministri hanno chiarito che valute digitali di questa portata non dovrebbero entrare in uso prima della risoluzione di «serie preoccupazioni regolatorie e di sistema».

Leggi l’articolo completo sul Sole 24 ORE.

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