L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, in data 26 luglio, ha autorizzato con condizioni…
Gli europarlamentari chiedono più cooperazione tra Stati sulla cyber sicurezza
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Rendere migliore la cyber security nell’Ue, iniziando dagli strumenti di prevenzione contro gli attacchi informatici, facilitando la cooperazione tra gli apparati nazionali, tra Ue e Nato e attraverso il Military Erasmus. È questo l’intento di una proposta approvata oggi dagli europarlamentari della Commissione affari esteri.
La serie di misure, si legge, nasce dall’esigenza del recente aumento di attacchi, attività di spionaggio o controllo dei cittadini Ue, o di campagne di disinformazione attraverso il cyber spazio da parte di Stati (Russia, Cina e Corea del Nord), ma anche di attori privati, aziende o malware (citati i casi di WannaCry e NonPetya).
Manca, secondo l’Ue, una strategia comune tra gli Stati. Per questo viene incoraggiata la cooperazione tra gli apparati di sicurezza e i servizi di intelligence nazionali, ma anche tra Ue e Nato.
Andrebbe anche potenziato il Military Erasmus, che consente lo scambio tra i Paesi di futuri ufficiali, insegnanti e istruttori, provenienti dalle Forze armate. Gli eurodeputati suggeriscono inoltre di aumentare gli investimenti nella formazione di esperti in cyber sicurezza, in particolare in ambito forense. Sono visti con favore i progetti all’interno della Pesco (la Cooperazione strutturata permanente), tra cui la costituzione di una piattaforma per velocizzare la condivisione delle informazioni sugli incidenti informatici e la formazione di un team per garantire una risposta rapida a questi episodi.