Intelligenza artificiale: il garante privacy scrive a Parlamento e Governo

Il Garante per la protezione dei dati personali, in data 25 marzo 2024, ha inviato una segnalazione ai Presidenti di Senato e Camera e al Presidente del Consiglio, evidenziando la necessità di individuare Autorità di vigilanza indipendenti e imparziali per garantire un adeguato livello di tutela dei diritti fondamentali nell’ambito dell’attuazione del Regolamento europeo sull’intelligenza artificiale.

Il Presidente dell’Autorità, Pasquale Stanzione, sottolinea che il Garante possiede i requisiti di competenza e indipendenza necessari per implementare il Regolamento in modo coerente, considerando l’incidenza dell’IA sui diritti fondamentali e la stretta interrelazione tra intelligenza artificiale e protezione dei dati.

La recente approvazione dell’AI Act da parte del Parlamento europeo impone agli Stati membri alcune scelte essenziali sulle norme di adeguamento degli ordinamenti interni. Pertanto, Stanzione suggerisce di attribuire la competenza in materia di intelligenza artificiale ad Autorità caratterizzate da requisiti d’indipendenza stringenti, come le Authority per la privacy, che già possiedono competenze consolidate nel settore della protezione dei dati personali e del processo decisionale automatizzato.

L’AI Act si basa sull’articolo 16 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, che costituisce la base giuridica della normativa di protezione dei dati. Inoltre, il Regolamento sull’intelligenza artificiale prevede il controllo delle Autorità di protezione dei dati personali sui processi algoritmici che utilizzano dati personali.

Stanzione sottolinea l’importanza della sinergia tra le due discipline e l’applicazione da parte di un’unica Autorità per garantire l’effettività dei diritti e delle garanzie sanciti. Pertanto, suggerisce una riflessione a Parlamento e Governo sull’opportunità di affidare la competenza in materia di intelligenza artificiale alle Autorità per la protezione dei dati personali.