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Intervista a Ferdinando Tozzi, Consigliere per l’industria culturale e l’audiovisivo del Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.

La Redazione di DIMT ha intervistato il Consigliere per l’industria culturale e l’audiovisivo, l’Avvocato Ferdinando Tozzi componente del Comitato direttivo dell’Italian Academy of the Internet Code.

 

L’Avv. Ferdinando Tozzi

 

Davanti la grande sfida della delega alla Cultura mantenuta dal Sindaco Gaetano Manfredi della città di Napoli, quale contributo darà per il raggiungimento degli obiettivi per la “co-progettazione” della cultura richiesti dalla città di Napoli durante l’incontro pubblico con il Sindaco Manfredi?

In merito alle mie deleghe posso dire che è strategico per il Comune di Napoli rafforzare il suo ruolo di sostegno all’industria dell’audiovisivo e della musica e delle filiere creative e produttive di afferenza ed attivare concrete dinamiche industriali.

Spetta anche al Governo comunale garantire le necessarie infrastrutture materiali ed immateriali per fare “sistema” e creare un tessuto efficace e funzionale allo sviluppo anche imprenditoriale della creatività. Il ruolo dell’amministrazione comunale non deve essere di direttore artistico bensì strumento per garantire tutte le necessarie infrastrutture fisiche (luoghi, spazi, etc.) e formali. Il Comune deve avere obiettivi chiari, finanziati o finanziabili e calendarizzati con una visione da qui a cinque anni e ciò è essenziale per programmare e per attrarre investimenti ed investitori pubblici e privati.

Proprio in questa direzione sono orientate le prime concrete azioni messe in campo dal Sindaco sia nel campo della musica conil progetto, ambizioso ma direi necessario, di fare di Napoli una c.d. Music City sia con le azioni che si stanno mettendo in campo per l’audiovisivo in quanto alla massiccia presenza di produzioni dell’audiovisivo in città non è corrisposta un adeguata ricaduta occupazionale, ma le produzioni hanno tutto l’interesse a reperire sul territorio le maestranze e le competenze e trovare un terreno fertile con infrastrutture funzionali e funzionanti.

 

Dal ruolo di “giurista esperto” ricoperto per dieci anni nel comitato consultivo permanente per il diritto d’autore del ministero della Cultura, di cui è ancora oggi consulente, e dalla Sua esperienza quale Presidente della Campania Music Commission, quali prossimi obiettivi riterrebbe opportuno prefiggere per una città culturalmente poliedrica qual è Napoli?

Sarò sempre grato al professor Gambino che ripose fiducia in me quando, nell’ormai lontano 2007, fui per la prima volta nominato giurista esperto del comitato consultivo permanente per il diritto di autore. Sono stati anni di grandi entusiasmi, di tanto lavoro e di tanti risultati in favore del comparto dello spettacolo. Ho potuto in quegli anni arricchire il mio osservatorio, già di per se privilegiato, di avvocato dello spettacolo con il punto di vista non solo dei privati ma anche del “pubblico” e ciò mi permette ora di poter offrire una visione strategica a tutto tondo; soprattutto poi ho compreso che solo uniti si vince, non dovrebbero esistere contrapposizioni fra categorie perchè fanno tutte parte di un unico organismo.
La creazione e la presidenza della Campania Music Commission sono nate da una semplice constatazione, purtroppo ad oggi ancora valida, che Napoli e la Campania sono fucina di talenti ma manca un sistema per le filiere produttive e creative, ecco è questo che sto da anni cercando di fare per il mio territorio.
 
Napoli deve essere al centro delle dinamiche culturali, già lo è su molti aspetti, ma deve meglio dimostrare che pubblico e privato possano lavorare in sinergia e nel reciproco rispetto e deve garantire maggiori ricadute sul territorio di tutti questi fermenti che, senza nulla togliere ad altre realtà, a Napoli sono spesso unici.

a cura di

Valeria Montani

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