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La SIAE editrice della rivista “Il diritto di autore”. Intervista al direttore, l’avvocato Giorgio Assumma.

SIAE è editrice della storica rivista “Il Diritto di Autore” dal dicembre 2020, ha inaugurato così uno spazio virtuale di conoscenza e di scambio libero e gratuito. Il diritto d’autore è una materia che oggi più che mai, nell’era dell’evoluzione al digitale, ha bisogno di essere discussa e compresa, rendendo più diffusa la conoscenza della disciplina normativa e giurisprudenziale sulla proprietà letteraria e artistica.

La redazione di DIMT ha intervistato l’attuale direttore della rivista della SIAE “Il Diritto di Autore” l’avvocato Giorgio Assumma. Precedentemente Presidente della Società Italiana degli Autori ed Editori dal 2005 al 2010. Tra i ruoli ricoperti si annoverano i seguenti: Presidente della Rusconi Film ed Editori Associati, membro della Consulta dell’Informazione presso l’AIE, membro del CdA della Lux Vide, Direttore dell’Istituto Giuridico dello Spettacolo e dell’Informazione.

 

 

La rivista “Il Diritto di Autore” quando è nata ed a quali esigenze ha provato a dare una risposta?

La Rivista, nata nel 1930, è stata fondata da Valerio De Sanctis. Ma chi l’ha voluta fortemente, era Gabriele D’Annunzio, il quale nel 1930 era Presidente della SIAE. E’ stata la prima rivista ad occuparsi, in Italia, della proprietà letteraria ed artistica. E’ nata dall’esigenza di creare uno strumento di consultazione e di studio a favore di tutti i soggetti imprenditoriali, autori, compositori, editori, produttori discografici e produttori cinematografici, che avessero la necessità di essere tutelati grazie a questa materia la quale in quegli anni andava evolvendo velocemente. La stessa rivista, ha contribuito a formare intere generazioni di studiosi modellando quello oggi è l’attuale diritto d’autore.

 

A Suo avviso, perchè oggi è così importante la tutela del diritto d’autore? La rivista “Il Diritto di Autore” della SIAE, di cui è direttore, come risponde alle necessità attuali?

Oggi il diritto d’autore, che vorrei precisare si chiama così ma comprende anche il diritto dei produttori, degli attori e degli artisti, è divenuto un diritto importantissimo. Questo per la presenza di nuovi mezzi di comunicazione delle opere intellettuali come internet, la telefonia mobile e molti altri ulteriori elementi, tutti nuovi mezzi che rendono la proprietà letteraria e artistica una branca del diritto che tenderà ad interessarci sempre più direttamente nel nostro quotidiano. Oggi più che mai, vista la possibilità di fruire di una rivista specializzata come questa, il diritto d’autore è un’esigenza molto importante. Ecco perché la SIAE dal 2019 ha assunto, oltre la proprietà della rivista che di fatto le è sempre appartenuta, anche la pubblicazione editoriale. Si tratta di una rivista che esce ogni trimestre e che contiene una molteplicità di settori. Un primo settore è costituito dai saggi e studi approfonditi su determinati argomenti. Un settore contiene le sentenze della Corte di Giustizia europea, della Corte Costituzionale Italiana, della Corte di Cassazione, del Consiglio di Stato e dei giudici di merito. Abbiamo diverse rubriche che si occupano di curare le novità legislative, le ricerche o i brevi saggi su argomenti molto specifici e la riproduzione dei contenuti di altre riviste, libri e simili, sempre in materia di diritto di autore.

Quindi il lettore della rivista ha a disposizione, potremo dire, tutte queste finestre in cui potersi affacciare e trarre una giusta informazione riguardante il diritto di autore. Noi, avendo capito il grande rilievo nella tutela e nell’informazione che ha oggi questa rivista ed avendo quindi preso atto dello scopo che deve raggiungere, abbiamo deciso di offrirla a tutto il pubblico, italiano ed internazionale, gratuitamente online. Essendo la SIAE proprietaria ed editrice, ed in qualità di ente pubblico non ha scopo di lucro, emette tutti i numeri della rivista online permettendone la consultazione libera e gratuita. Per chi ne fa richiesta la rivista viene pubblicata anche in formato cartaceo.

Questo è stato un grande passo, lo testimoniano anche i numeri: siamo partiti dall’avere qualche centinaio di abbonati e siamo arrivati ad oggi dove, con la diffusione gratuita online, siamo arrivati a migliaia di fruitori. E’ una rivoluzione nel campo dell’editoria specialistica. Curiamo oltretutto l’organizzazione di diversi convegni per il dibattito in materia, intorno alla rivista sta nascendo un nucleo di studiosi che speriamo possano contribuire nel portare l’Italia tra i primi posti negli studi e nell’approfondimento del diritto di autore in Europa e nel mondo.

 

Il diritto d’autore evolve continuamente come evolve la società, e in relazione alle tecnologie emergenti? Attualmente il diritto d’autore si confronta con una forma di evoluzione estremamente rapida, quella digitale. A Suo avviso tale materia, sta mantenendo il passo con la crescita delle tecnologie?

Oggi si parla delle IA le quali possono creare anche opere d’arte e poesie. Ci si chiede se l’intelligenza artificiale, di un corpo meccanico, possa essere paragonata all’intelligenza di un individuo. Ed a chi spetta il diritto d’autore se una macchina o un robot crea una poesia? Gli studi si stanno approfondendo ed è opportuno che vengano portati avanti bene ed in fretta, poichè siamo costantemente esposti ad aspetti che concernono questa particolare branca del diritto. Ad esempio compriamo un giornale, il giornale è un’opera dell’ingegno tutelata dal diritto d’autore. Accendiamo la radio in macchina, siamo a contatto con un radiogiornale che è opera dell’ingegno regolata dalla legge sul diritto d’autore. E’ una materia abbastanza complicata con diverse criticità e in continua evoluzione. Per chi studia il diritto questa è una disciplina molto stimolante, si sente che è viva che nasce e cresce di giorno in giorno.

 

Quali possono essere le principali criticità, nell’orizzonte europeo, in merito alla regolazione di questa disciplina?

Il nostro diritto d’autore italiano dipende dal diritto d’autore dell’Unione Europea. L’UE nel tentativo di conciliare tutte le diverse normative dei paesi unionisti, manda delle direttive che devono essere recepite obbligatoriamente dai singoli stati nel proprio diritto d’autore (salvo che non si sovrappongano a principi fondamentali dell’ordinamento giuridico interno). Succede dunque che l’Unione Europea, ad esempio, deve accontentare la corrente del Copyright anglosassone e per accontentare anche la corrente del diritto d’autore francese, italiano e tedesco, deve per forza adottare delle soluzioni di compromesso che creano molte discrasie nei singoli sistemi giuridici.

Un importante esempio estremamente attuale riguarda la regolazione delle piattaforme, dove gli hosting provider acquisiscono il materiale e lo rimandano in onda. L’Unione Europea, con una direttiva del 2000, escluse la responsabilità dell’hosting provider anche se la diffusione di questi materiali, sottoposti al diritto d’autore e al diritto dei produttori, venivano divulgati attraverso gli strumenti delle piattaforme, andando dunque a creare un esonero di responsabilità. Per cui Rai, Mediaset e decine di programmi, venivano diffusi senza ricavare alcun beneficio economico e senza la corretta autorizzazione, questo congiuntamente all’esonero di responsabilità delle piattaforme. Oggi la sentenza della cassazione italiana, del marzo 2019, ha modificato tutto il sistema delle piattaforme online. Con gli strumenti di indagine oggi l’hosting provider è definito “attivo”. Ha dunque i mezzi per accorgersi subito se i materiali messi in onda violano o no il diritto di autore o di produttori o degli organismi di emissione televisiva. Ne consegue che dovrà essere interrotta immediatamente la diffusione non autorizzata e dovranno essere effettuati i risarcimenti dei danni causati dalla diffusione effettuata senza permesso.

Ogni paese ha il suo diritto ma, attraverso le convenzioni e i trattati internazionali, si è cercato, rimanendo sui punti fondamentali del diritto d’autore, di trovare soluzioni simili così da non creare discrasie. Ma essendo di natura un diritto territoriale si applica solo, nel nostro caso, nel territorio italiano. Può capitare che ciò che è tutelato da noi non è tutelato in un altro stato e viceversa. Ad esempio il diritto d’autore è il copyright anglosassone ma, mentre il diritto anglosassone considera l’opera dell’ingegno un bene semplicemente negoziabile e vendibile, il diritto d’autore in Italia pone al centro della tutela la personalità dell’autore come persona che crea con la propria attività intellettuale.

Attualmente il diritto di autore è particolarmente esposto tramite le piattaforme online, luoghi virtuali dove è più facile che venga violato. Questo perché vi sono tanti potenziali mezzi di appropriazione delle opere altrui, si corre ogni giorno per cercare di trovare degli strumenti che possano impedirlo. Quindi, parallelamente all’evoluzione del web, il diritto d’autore cerca di anticipare e proporre nuove soluzioni e strumenti per una maggiore tutela per gli autori. E’ importante sottolineare che se gli autori non vengono tutelati e non viene dato loro un giusto compenso, non sono più stimolati a creare nuove opere. Giuseppe Verdi fu uno dei fondatori della società che allora si chiamava “Degli autori”, e che oggi si chiama SIAE, estesa poi agli editori. In pochi sanno che collaborò alla stesura e firmò il primo statuto della S.I.A.E., allora solo Società Italiana degli Autori. Un importante esempio di artista che ha potuto dedicare tempo e spazio al suo lavoro perché tutelato, lavoro di cui oggi beneficiamo tutti grazie alla composizione delle sue magnifiche opere.

Nel momento in cui un lavoratore non è tutelato nei suoi diritti non gli sarà possibile proseguire con lo stesso mestiere, comportando una grande perdita sociale e culturale. Per questo la SIAE ha deciso che la nostra rivista sarà online gratuitamente. Perché possa esserci una giusta divulgazione delle informazioni riguardanti il diritto di autore e possa così essere possibile per le persone rendersi conto dell’importanza della protezione degli autori, editori e produttori.

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