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L’Autorità di vigilanza olandese multa DPG Media Magazines per aver richiesto illecitamente copie di documenti di identità

L’Autorità di vigilanza olandese, pari al GPDP italiano, ha ricevuto vari reclami in merito al modo in cui Sanoma Media Netherlands BV (prima che Sanoma venisse rilevata e diventasse DPG Media nell’aprile 2020) gestiva le richieste delle persone di visualizzare o cancellare i propri dati. Queste denunce sono state presentate da persone che, ad esempio, avevano un abbonamento a una rivista o avevano ricevuto annunci pubblicitari da Sanoma.

Chiunque volesse sapere quali propri dati personali conservavano Sanoma e DPG Media o volesse cancellare i propri dati era tenuto a caricare o inviare preventivamente una copia del proprio documento di identità. Inoltre, inviando tale copia elettronicamente, non sono stati informati da Sanoma e DPG Media che avrebbero potuto oscurare determinati dati. I documenti di identità includono molti dati personali ed anche se delle parti venissero oscurate, è stata reputata ugualmente sproporzionata la richiesta di una copia di un documento di identità per confermare che una persona è veramente chi afferma di essere.
L’azienda ha quindi reso eccessivamente complicato per i clienti l’accesso o la cancellazione dei propri dati.

Dopo aver rilevato Sanoma, DPG Media ha cambiato le sue pratiche. DPG Media ora conferma l’identità di una persona che richiede l’accesso ai propri dati o la cancellazione dei propri dati inviando un’e-mail di verifica. La violazione quindi non è più commessa.

L’Autorità di vigilanza olandese (SA) ha inflitto una sanzione di 525.000 euro a DPG Media. La società di media aveva richiesto alle persone che desideravano visualizzare i propri dati o cancellare i propri dati di caricare prima una copia di un documento di identità. La situazione non lo richiedeva. DPG Media ha quindi raccolto troppi dati personali.
DPG Media ha presentato opposizione a tale sanzione.

 

 

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