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Liberazione, il ruolo dei cattolici: il commento di Alberto Gambino

Ieri, 25 aprile, si è celebrato il 74° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. «Il nostro secondo Risorgimento», lo ha definito il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ieri mattina ha deposto una corona d’alloro all’Altare della Patria e poi è volato a Vittorio Veneto.

Alessandro Guarasci, giornalista di Radio Vaticana Italia, ha intervistato il giurista Alberto Gambino, prorettore dell’Università Europea di Roma, presidente di Scienza e Vita e direttore scientifico di Diritto Mercato Tecnologia.

«È una festa unificante, e come tale deve essere celebrata», ha detto Gambino.

I cattolici democratici quale ruolo ebbero in quegli avvenimenti?
Morirono tra l’altro ben quattrocento parroci, preti. Questo la dice lunga sul ruolo che c’era sui territori. Il cattolicesimo durante la fase della Liberazione evidentemente era meno eclatante, meno appariscente, della lotta partigiana. Perché da sempre l’impostazione cristiana, cattolica, è finalizzata ad affermare un principio ma mai ad andare oltre quella affermazione del principio.

Oggi c’è il rischio secondo lei di un ritorno di una destra estrema, in qualche modo?
Su questo possiamo recuperare moltissimo se ridiamo il senso, ai nostri giovani, dei valori fondamentali, in questo caso della libertà.

Fonte: Radio Vaticana Italia
Crediti foto: Ufficio Stampa Quirinale/Paolo Giandotti

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